Gli Splendori del Bronzo

Novembre 12, 2002 in Arte da Sonia Gallesio

32312Sono passati meno di tre anni dall’inaugurazione del Museo Accorsi, tuttavia l’omonima fondazione ha già acquisito un ruolo di estrema rilevanza in ambito nazionale, grazie alla realizzazione di allestimenti di gran pregio (La Seduzione della Natura, I Fragili Lussi, Vittorio Amedeo Cignaroli) e di happenings, conferenze, itinerari – atti a valorizzare l’ingente patrimonio artistico e culturale torinese – magistralmente curati ed organizzati. La nuova mostra avviata a fine settembre, visitabile sino al 2 febbraio 2003, documenta il largo impiego – tra il 1700 ed il 1800 – di un materiale oggi di esiguo valore monetario ma un tempo assai ricercato. Attraverso un suggestivo percorso, infatti, il visitatore potrà addentrarsi nel fascinoso mondo delle arti decorative e scoprire le ottime qualità ornamentali del bronzo, abbinato dai più illustri maestri francesi ed italiani a legno, porcellane, cristalli. L’esposizione, anche grazie al contributo di importanti strutture quali il Museo Napoleonico di Roma, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Racconigi ed il Museo Civico d’Arte Antica di Torino, presenta circa duecento pezzi tra disegni preparatori, arredi ed oggetti – molti dei quali esibiti per la prima volta – comprovando l’elevata abilità di svariati artisti erroneamente considerati minori e ricordando, altresì, la grande passione di Pietro Accorsi per il collezionismo. Percorrendo le sei splendide sale del museo adibite agli allestimenti temporanei – trasudanti eleganza e preziosità da ogni parete, pavimento e sovrapporta – è possibile intraprendere un coinvolgente e romantico viaggio nella storia e nell’arte, tra genio, audacia compositiva e tradizione. Scorrendo con sguardo meravigliato pendole da tavolo e pot-pourri, candelieri ed appliques, commode e cornici, ritroviamo elementi morfologici spesso riconducenti al rigoglio della natura, sinuose linee tipiche dello stile rococò che si intrecciano in volute e controvolute, morbidi e sublimi panneggi, decorazioni la cui incisività supera di gran lunga la qualità tecnica di certuni manufatti.

32313L’esposizione rivela quanto, tra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo, l’eccelsa arte francese abbia influenzato la produzione italiana (si esamini, ad esempio, il tavolino con leggio del Maggiolini) e, più in generale, quella europea. Attraverso la presentazione di un notevole corpus grafico – composto dai disegni di insigni maestri quali Jean-Charles Delafosse, Giocondo Albertolli e Domenico Moglia, si dimostra, altresì, come dietro l’esecuzione di pregiati mobili e complementi d’arredo ci sia stato un considerevole lavoro di ideazione e progettazione. Grazie agli interventi delle giovani e preparate guide, il visitatore potrà scoprire alcune affascinanti curiosità – dall’amicizia che legò Francesco e Luigi Righetti ad Antonio Canova, all’utilizzo di svariati espedienti tecnici, da parte di taluni artigiani piemontesi, rivolti all’imitazione dell’eccellenza francese (come dimostra il tripode in legno dipinto a troemp l’oeil che pare, invece, di bronzo). Si potrà apprendere, inoltre, che la prima fabbrica specializzata in fusione bronzea nacque in Italia solo nel diciannovesimo secolo – precisamente nel 1807 – grazie al trasferimento di una fonderia parigina, ed ancora come Luigi Valadier, la cui bottega sorse in via del Babbuino a Roma, abbia potuto avvalersi di ben cinquanta collaboratori. Tra le opere più seducenti, da ricordare il Carro di Diana (dal valore fortemente plastico), il tavolo a console con piano in marmo – giunto dal Palazzo Reale di Genova – realizzato da Giuseppe Maggiolini, la guarnitura da camino del Gabinetto Etrusco e la meravigliosa culla appartenuta, così si racconta, ad Umberto I di Savoia – queste ultime, entrambe presenti nella sala dedicata a Pelagio Palagi. Di grande bellezza, inoltre, il Gruppo di Castore e Polluce, del 1809, proveniente dalla Reggia di Caserta.

32311(1)Gli Splendori del Bronzo

Mobili e oggetti d’arredo tra Francia e Italia 1750-1850

Museo di Arti Decorative – Fondazione Accorsi

Via Po, 55 Torino

Dal 27 settembre 2002 al 2 febbraio 2003

Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00; giovedì dalle 10.00 alle 23.00; lunedì chiuso

Ingresso: solo mostra € 6.20 intero, € 5.16 ridotto; museo + mostra € 7.75 intero, € 6.20 ridotto

Per informazioni: 0118129116

Catalogo: Omega Arte

Sito consigliato: www.fondazioneaccorsi.it

A partire dal 14 novembre 2002 avranno inizio i Corsi di Storia dell’Arte organizzati dalla Fondazione Accorsi ed ospitati proprio all’interno del Museo di Arti Decorative. Tenuti da illustri relatori (Alberto Cottino – Direttore del Museo e storico dell’arte, Roberto Antonetto, Luca Brancati, Roberta Genta, Massimo Meli, Vittorio Soave e Ferruccio e Michele Vaccarino) indagheranno gli affascinanti mondi dell’ebanisteria, del tappeto occidentale ed orientale, della porcellana cinese ed europea, della stampa antica, del mobile settecentesco, dell’arte figurativa dal diciassettesimo al ventesimo secolo.

Per ulteriori informazioni: Alessandra Franceschetto, tel. 011 8129116.

di Sonia Gallesio