Fulvio Tomizza: Destino di Frontiera

Luglio 31, 2009 in Viaggi e Turismo da Stefania Martini

Fulvio TomizzaNel decimo anniversario (21 maggio 2009) della scomparsa di Fulvio Tomizza, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, su iniziativa dell’Assessore Massimo Greco, promuove una mostra, ideata e realizzata dalla Direzione Area Cultura – Civici Musei di Storia ed Arte, sulla vicenda artistica e biografica dello scrittore istriano vissuto a Trieste.

Curata da Gianni Cimador e Marta Angela Agostina Moretto, con il coordinamento scientifico di Elvio Guagnini, ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Trieste, e la direzione di Adriano Dugulin direttore dell’Area Cultura – Civici Musei di Storia ed Arte, la mostra ricostruisce la vita e l’opera di Tomizza attraverso varie tipologie di materiali, dai manoscritti ai libri, dagli oggetti di scrittura e di svago alle fotografie, quasi tutti di proprietà della famiglia.

All’esposizione saranno affiancati un calendario di visite guidate con i curatori – il sabato alle 17 e la domenica alle 11 – e, nella prima metà del mese di settembre, un ciclo di sette conferenze su molteplici aspetti dell’opera tomizziana. Le conferenze, a cura di docenti delle Università di Trieste e Venezia e di esperti di più settori disciplinari, si terranno nella sala Bobi Bazlen di palazzo Gopcevich, accanto alla sala Selva con inizio alle ore 17.

Questa mostra vuole illustrare momenti e aspetti diversi della vita e dell’attività artistica di Fulvio Tomizza, scrittore istriano vissuto a Trieste, divenuto emblema della letteratura di frontiera – spiega Elvio Guagnini.

Definito “scrittore di frontiera” sin dal suo primo maturo e importante libro, Materada (1960), Tomizza è stato presente sulla scena letteraria fino all’anno della morte (1999) e anche successivamente con alcuni libri pubblicati postumi.

La mostra intende documentare la “nascita” letteraria di Tomizza, l’immediata fortuna del suo primo libro e dei successivi, la notorietà nazionale e internazionale di un autore che appartiene di diritto al gruppo di punta degli scrittori europei del secondo Novecento.

Oltre a documenti fotografici, figurativi, manifesti di incontri e di presentazioni, questa rassegna si avvale anche di pagine manoscritte: esse – insieme agli oggetti che popolavano il suo studio – testimoniano il “laboratorio” dello scrittore sia per aspetti che potrebbero essere guardati con interesse filologico (il passaggio dalla pagina manoscritta alla versione a stampa) sia sotto il profilo delle cose che tenevano compagnia a Tomizza nelle ore della sua laboriosità artistica.

Altri documenti ci portano dallo studio cittadino di via Giulia ai giorni trascorsi nella casa istriana, dove Tomizza alternava il proprio lavoro di scrittore alla cura dei campi, quasi in un desiderio di recupero e di rimpossessamento del rapporto con il mondo della natura, abbandonato con l’esodo dall’Istria nel 1955.

“Destino di frontiera” è anche il titolo di un importante libro-intervista (Genova, Marietti, 1992), nel quale Tomizza ha raccontato se stesso, la propria vita, il rapporto con la scrittura, il mondo della letteratura, con l’Istria e con Trieste, con la storia passata e contemporanea.

Fulvio Tomizza: Destino di Frontiera

31 luglio – 15 settembre 2009

Sala Attilio Selva, Palazzo Gopcevich – TRIESTE.

di Stefania Martini