Filarmonica del 900

Gennaio 29, 2006 in Spettacoli da Stefano Mola

Richard GallianoPer chi ama la musica, sono giorni in cui bisogna programmare i concerti con l’agenda: e fortunatamente, sarà ancora più difficile nel periodo olimpico, con un’offerta veramente straordinaria. Del resto, tra freddo e neve, perché non farsi scaldare dalla musica? Suggestioni di mari lontani, di ritmi africani, di Brasile, Argentina e tango, di mari del sud nel terzo appuntamento della stagione di concerti del Regio, Lunedì 30 alle 20:30.

Sul palco, ancora la Filarmonica del 900, dopo il brillante successo della serata di lunedì scorso, dove un Elio con folta parrucca ha dapprima svolto diligentemente il ruolo di voce recitante in Pierino e il lupo e poi raccontato la Cenerentola di Prokof’ev. Come già anticipato, il programma è all’insegna della contaminazione. Quattro diversi compositori e un interprete d’eccezione, Richard Galliano.

Si inizia con la Bachiana brasileira n. 9 del brasiliano Heitor Villa-Lobos, originale sintesi di due mondi apparentemente lontanissimi: il rigore matematico e astratto di Bach fuso alla sensualità dei tropici. A seguire, ecco Richard Galliano e il suo bandoneon. L’artista francese, erede del mitico Astor Piazzolla, eseguirà Opale, concerto per bandoneon e orchestra d’archi, composto da lui medesimo. Il terzo brano salta di nuovo nel repertorio classico in senso più stretto (ma non sarebbe il caso, una volta per tutte, di parlare solo di buona e bella musica, senza terrorizzare i più con questo aggettivo): La Création du monde, op.81a di Darius Milhaud. Concepito come balletto, è il primo lavoro in cui il compositore francese contamina il suo linguaggio con elementi jazz e afro-cubani, ritmi di rumba e motivi blues. A chiudere la serata, ancora Richard Galliano ad eseguire il concerto per bandoneón e orchestra “Aconcagua” di Astor Piazzolla, ovvero il maestro del pensiero triste che si balla.

Ingresso: € 18 (ridotto € 15; under 25 e over 65: € 12). Per informazioni: http://www.filarmonica900.it

di Stefano Mola