Festival delle Colline

Luglio 1, 2003 in Spettacoli da Roberto Canavesi

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Superato il giro di boa il Festival delle Colline prosegue imperterrito nella sua programmazione con un tris settimanale di notevole spessore: si parte questa sera, negli spazi della Chiesa dell’ex Cottolengo a Castiglione Torinese, con i Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa impegnati in Marilù dei Mar(cido) e l’orchestra Spettacolo degli stessi Mar(cido) in concerto: fedeli al proprio mandato di compagnia da anni impegnata nella sperimentazione di diverse forme artistiche legate al linguaggio teatrale, i Marcido si impegnano ora in questa concerto-spettacolo tutto da vedere ed ascoltare. “Dalla nascita della compagnia – scrive il regista Marco Isidori – la tensione rivelante s’andava rivelando come una tensione ineludibile verso ciò che si può definire quale testarda musicazione della parola drammatica”: da qui l’idea di creare un recital di parole e musica, con tanto di orchestrina formata da dieci elementi sulla scia dei modelli cari al varietà, in cui la Marilù dei Marcido, Maria Luisa Abate, potesse avventurarsi in questo percorso musicale di grande suggestione. “l’orchestra – conclude Isidori – imbastisce un repertorio di canzoni proprie, nella doppia prospettiva di allestire un’opera con la musica quale reale cardine drammaturgico e di proporre se stessa in tutta autonomia artistica dal percorso che vorrà seguire il teatro”. Una nuova band si affaccia pertanto sul panorama nazionale e, viste le premesse legate al mondo della scena, stiamo pur certi che si tratterà di un’orchestrina tutta da scoprire…

Tradizione appuntamento per i Festival delle Colline è il Premio Oddone Cappellino destinato ad autori sotto i quarant’anni ed istituito per ricordare lo scrittore torinese prematuramente scomparso nel 1996: la scorsa edizione il miglior testo è risultato Le nozze di Antigone di Ascanio Celestini, giovane artista romano con già un prezioso curriculum alle spalle. Alla Compagnia Agresta, nella persona di Veronica Cruciani ed Arturo Cirillo, il compito di mettere in scena il monologo di Celestini per una due giorni di repliche in programma martedì 1 e mercoledì 2 luglio al Castello di San Raffaele Cimena: “La cosa che mi commuove di Antigone – spiega Veronica Cruciali – è il suo modo di guardare alle cose: parla di ciò che conosce, è una bambina e al tempo stesso una vecchia, vittima del destino che la storia le ha riservato. In lei ritroviamo l’immagine di un’umanità ferita, ma nel suo sguardo possiamo leggere sempre un’unica domanda che è la domanda stessa della vita”: da queste premesse ha preso corpo la realizzazione di uno spettacolo che ripropone il mito antigoneo in chiave moderna secondo una rilettura che attualizza la materia storica ambientandola in un contesto da secondo dopoguerra e lotta partigiana. “Ci siamo immaginati – precisa Arturo Cirillo – un luogo, un pezzo di casa, una musica, una chiesa di campagna, delle luci che svelano e nascondono, che illuminano qualcuna che è lì a prescindere da noi”; un’ambientazione suggestiva e fortemente simbolica per questo incontro tra le parole di oggi ed un personaggio che appartiene alla storia del teatro di tutti i tempi.

35145Un critico teatrale che scrive un testo per un grande attore della scena italiana è quanto di più curioso possa accadere: eppure Osvaldo Guerrieri si è cimentato in L’ultimo nastro di Beckett per il genio artistico di Mario Valgoi, attore simbolo di una generazione ormai lontana, artisticamente parlando: Guerrieri immagina un Beckett malato, con il Parkinson che lo divora e gli impedisce di scrivere, intento ad attendere nella sua casa parigina l’attrice Billie Whitelaw, la prima interprete londinese di Giorni Felici. L’attesa si protrae e lo scrittore irlandese decide di accendere un registratore per parlare di sé, della malattia, del rapporto con la morte, per un bilancio della sua vita che viene fuori attraverso rievocazioni, ricordi, immagini: “Nel testo – scrive Guerrieri – si unisce la precisione documentaria all’invenzione letteraria. Tutto ciò che viene raccontato è rigorosamente autentico ma viene emulsionato all’interno di una situazione ficta che porta a una sorta di travestimento biografico”. Un meccanismo originale che connota di realismo e verità anche le forzature più evidenti mettendo a nudo psicologie e pulsioni recondite: un’operazione sotto forma di studio cui sarà possibile assistere giovedì 3 luglio al Centro Primo Levi di Gassino Torinese.

Marilù dei Mar(cido) e l’orchestra/Spettacolo degli stessi Mar(cido) in concerto

Castiglione Torinese, Chiesa dell’ex Cottolengo, lunedì 30 giugno ore 21.30

uno spettacolo di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa con la direzione di Marco Isidori

Le nozze di Antigone

Castello di San Raffaele Cimena, martedì 1 e mercoledì 2 luglio ore 21.30

premio Oddone Cappellino 2002, di Ascanio Celestini con Veronica Cruciali per Agresta Teatro

L’ultimo nastro di Beckett

Centro Primo Levi, giovedì 3 luglio ore 21.30

di Osvaldo Guerrieri con Mario Valgoi: Gassino Torinese

Prenotazione biglietti allo 011.5169.484.

di Roberto Canavesi