Ferrante-Inzaghi, è la sfida del gol

Marzo 14, 2002 in Sport da Giovanni Rolle

Marco Ferrante, da uomo con la valigia a simbolo di questo Torino. “Vorrei chiudere la carriera con la maglia granata. – dichiara il centravanti di Velletri, il cui contratto scadrà al termine della prossima stagione – In passato sono state messe in giro delle voci su una presunta diatriba tra me e la società. Visto come si sono evolute le cose, ritengo che ci siano i presupposti per lavorare almeno fino al termine del mio contratto. Inoltre, dopo aver smesso di giocare, mi piacerebbe fermarmi a Torino, una città che io e mia moglie abbiamo imparato ad amare”.

Domenica prossima il calendario proporrà la sfida Milan-Torino. Shevchenko-Inzaghi contro Ferrante-Lucarelli, un confronto fra coppie di bomber che non spaventa più di tanto il centravanti granata: “Certo essere accostati a dei nomi di questo calibro fa un certo effetto. Considero Inzaghi il miglior attaccante al mondo sotto porta, con quel suo modo di giocare sempre sul filo del fuorigioco. Per quanto riguarda Cristiano, sono molto contento di averlo come compagno di reparto, perché fisicamente è molto potente e vede bene la porta”.

Ferrante spende parole di elogio anche per Camolese: “Quando ero fuori squadra ha tenuto duro, anche perché sapeva quello che il giocatore poteva dargli. Mi auguro di poterlo ricambiare con altre cinque-sei reti che possano aiutare il Toro a conquistare un posto in Europa. Fisicamente mi sento molto bene e con l’arrivo della primavera potrò sfruttare i campi asciutti sui quali mi trovo particolarmente a mio agio”.

Specialista nei calci piazzati, il centravanti granata, che in questa stagione ha realizzato nove reti di cui otto al Delle Alpi, rivendica parte del merito della punizione con cui Maspero ha realizzato il 2-2 contro il Chievo: “Riccardo mi deve il quaranta per cento del gol, perché sono stato io a suggerirgli di calciare basso sul palo del portiere, avendo intuito che la barriera sarebbe saltata”.

Tornando alla sfida con i rossoneri, Ferrante indica la strada vincente: “La squadra di Ancelotti sta vivendo una stagione difficile, come l’anno scorso era accaduto a noi dell’Inter. Giocare a San Siro è un’arma a doppio taglio, se la partita dovesse mettersi male per i rossoneri, per noi sarebbe come giocare in casa, perché il pubblico inizierebbe a contestare la squadra di casa”.

Nell’allenamento di ieri in mattinata i granata si sono sottoposti ad una seduta atletica sul campo, mentre nel pomeriggio si sono dedicati alla parte tecnica sul campo e nella gabbia. Capitan Asta, indisponibile per la trasferta di Milano e forse anche per la prossima partita contro la Fiorentina, prosegue la terapia. Oggi allenamento pomeridiano.

di Giovanni Rolle