Enzo Biagi

Novembre 6, 2007 in Medley da Pierluigi Capra

Enzo BiagiAutorevole scrittore e giornalista della carta stampata, ha lavorato in TV e in radio sempre misurandosi con i grandi problemi del paese.

Enzo Biagi, nato in provincia di Bologna nel 1920, si è spento il 6 novembre 2007 a Milano.

E’ stato maestro di giornalismo e prodigo di consigli con i suoi colleghi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui nelle redazioni dei più grandi giornali italiani: “La Stampa”, “Panorama”, “Oggi”, “Epoca”, “L’Europeo”, “La Repubblica”, “il Resto del Carlino” e da ultimo, “il Corriere della Sera”.

E’ rimasto fino alla fine cronista, giornalista attento alla vita, curioso dei fatti. Quando si rese conto che era malato di cuore pianse, non tanto per se, quanto per la paura di lasciare le sue figlie.

Fu operato al cuore e gli misero parecchi bay pass coronarici. Quando lo operarono lui annotò, da buon cronista, su un blocchetto, i vari momenti della sua operazione che era riuscita perfettamente.

Enzo BiagiScriveva in modo semplice, diretto, con un gran rispetto per l’interlocutore.

Negli ultimi anni, confidò ai suoi collaboratori, il desiderio di rifare “Viaggio in Italia”. Voleva raccontare ancora una volta il nostro paese, così tanto cambiato.

E’ stato capace di innovare i linguaggi. Ha avuto un ruolo essenziale nel traghettare un giornalismo legato alla carta stampata verso il nuovo media della Televisione all’inizio degli anni ’60.

E’ stato tra i primi a pensare ad un giornalismo televisivo che andasse al di là del semplice speaker che legge un foglio seduto alla scrivania.

Nel 1961 diresse il “TG Uno Rai”, ma gli fu tolto presto perché troppo poco condizionabile politicamente.

Poi fu protagonista di una brillante stagione televisiva con “RT – Rotocalco Televisivo”, “Film Dossier” e “Il fatto”.

Con “Il fatto”, che nasce nel 1995, visse con sofferenza la polemica del suo allontanamento nel 2002.

Proprio lui che considerava buon giornalista solo chi “raccontava i fatti” senza lasciarsi andare a commenti faziosi o partigianerie in un mondo giornalistico malato di “elzivirismo”. Vedersi allontanato per essere stato troppo “antiberlusconiano”, fu per lui un dolore immenso.

E’ stato faticoso riportarlo in TV proprio nel 2007, il 22 aprile, ma quando riapparve in video lo fece con l’entusiasmo di un ragazzo, con una voglia incontenibile di narrare e proporre tutte le cose che gli erano rimaste nel cuore. In un’Italia che le situazioni scomode spesso le rimuove.

di Pierluigi Capra