Dio di Levante

Giugno 12, 2011 in Libri da Stefano Mola

Titolo: Dio di levante
Autore: Raffaele Nigro
Casa editrice: Hacca
Prezzo: € 16,00
Pagine: 416

Dio di LevanteAccingendoci a parlare di questo romanzo di Raffaele Nigro, è difficile resistere alla tentazione di spiegare perché è importante leggerlo, ancora prima di far annusare almeno un po’ la trama. Quindi, non resistiamo. Dio di Levante, secondo noi, è prima di tutto una grandiosa e coinvolgente operazione sulla lingua. Potrebbe parere scontato dire che un’opera letteraria si fondi molto, se non moltissimo, sul come, oltre che sul cosa. Eppure non ci sembra affatto così, soprattutto adesso: guardandoci intorno, il livello di attenzione alla lingua non ci pare così elevato. Nigro qui lo porta quasi alla re-invenzione: la sua è una scrittura dove le parole sembrano nascere da una specie di magma per portarsi e portare alla luce un significato per molte strade: per accumulazione, contrapposizione, invenzione, ibridazione col dialetto. Leggendo le avventure di Pomponio viene da pensare quanto l’italiano sia vivo e ricco, purché gliene si dia una possibilità.

La ricchezza del linguaggio viene forse anche naturale in un’opera che ha al suo centro stesso il raccontare. Pomponio Cantatore nasce in una sovraffollata famiglia di pescatori. Per alleggerire il peso della fame, viene spedito in convento dove studia e mangia a sazietà, fin a quando scappa perché sorpreso a rubare dalla dispensa. Da quel momento, in seguito all’incontro con la Vetrana, il suo destino sarà quello di cantare mille e mille storie, pescando dall’immensa bisaccia di narrazioni che sta sulle coste del Mediterraneo. Nel suo girovagare arriverà fino in Norvegia, non prima di aver fatto come Ulisse una specie di discesa agli inferi.

La vicenda è ambientata a cavallo tra ottocento e novecento, quindi Pomponio dovrà necessariamente confrontarsi con la grande novità del modo di raccontare che il secolo appena trascorso ci ha regalato: il cinema. E in una specie di passaggio di consegne, toccherà al figlio Eolo cimentarsi con questa arte.

Raffaele Nigro fa di Dio di Levante un poema epico e fiabesco allo stesso tempo, pienamente inserito nella tradizione italiana (non per nulla Giambattista Basile stesso compare come personaggio nella discesa agli inferi).

di Stefano Mola