Di Vaio ringrazia i tifosi

Settembre 16, 2002 in Sport da Roberto Grossi

E’ mancato solo il gol, ma per il resto l’esordio ufficiale di Marco Di Vaio con la maglia bianconera è stato più che positivo. A toglierli la soddisfazione della rete ci ha pensato un Taibi in gran forma, capace di neutralizzare due perentorie conclusioni dell’ex-parmense, di cui una (quella di testa su calcio d’angolo di Del Piero) che sembrava già avviata in fondo al sacco dopo pochi secondi dal fischio d’avvio. Ecco le sensazioni del bomber romano il giorno dopo Juve-Atalanta.

Allora Di Vaio, come è andata? “Bene, sia a livello personale che di squadra. Da parte mia è mancato solo il gol ma la squadra ha fatto una grande gara dall’inizio alla fine. Abbiamo sempre tenuto palla e impostato il gioco dando un impressione di forza notevole”.

Dal Parma alla Juve, dal ‘Tardini’ al ‘Delle Alpi’. L’emozione deve essere stata grande. O no? “Davvero immensa. Soprattutto quando, pochi minuti prima della partita, sono stato chiamato sotto la curva Scirea da parte dei nostri tifosi. Mi hanno accolto alla grande, cori, striscioni e abbracci erano tutti per me. Un’emozione indescrivibile, una cosa inaspettata e stupenda che mi ha fatto dimenticare che stavo per esordire con una nuova maglia”.

Lei si sente un po’ la risposta juventina agli acquisti di Nesta, Rivaldo e Crespo? “L’unica risposta a chi aggiudica gli scudetti a tavolino, sulla base del calcio mercato, l’abbiamo dato a livello di squadra. Solo questo conta. E la Juve ha dimostrato sul campo di essere una squadra altamente competitiva: grande calcio e grande risultato. Il resto sono solo chiacchere”.

Oltre ai tifosi cosa l’ha colpita di più dell’ambiente bianconero? “Due cose: la consapevolezza di essere più bravi degli altri, una forza che nasce internamente alla squadra e che ti fa sentire forte in campo. E poi la semplicità di come si fanno le cose: tutto qui è lineare e non complicato. Il lavoro, i rapporti con compagni, allenatore e dirigenti: in tutto ciò che fai c’è una semplicità di fondo che ti permette di dare il meglio. Non ti viene chiesta la luna: soltanto di dare il meglio”.

Cosa vuol dire giocare con Del Piero? “Alex è un grande campione che cerca di aiutarti in tutti i modi. E’ in uno stato di forma strepitoso e stare affianco a lui ti rende la vita facile. Certo, alcuni meccanismi sono ancora da migliorare, ma siamo già a buon punto”.

Ora inizia la Champions League. Cosa rappresenta per lei questa manifestazione? “Rappresenta il massimo a livello di club. Incontri le squadre e i giocatori più forti d’Europa: un calcio di altissimo livello in cui devi sempre essere al massimo dei giri se non vuoi fare brutta figura. La concorrenza in questi anni si è fatta sempre più agguerrita, le italiane ne sanno qualcosa e io per primo ha fatto i conti con lo spessore delle squadre estere: ho infatti disputato due volte i preliminari di questa coppa con il Parma e sono sempre stato eliminato. Ma ora il nostro calcio è pronto a ritornare protagonista: ci divertiremo, ne sono sicuro”.

Champions League, convocati e programma

Dopo l’esordio vittorioso in campionato è ora la volta dell’Europa. Questa mattina la comitiva bianconera è volata a Rotterdam dove domani sera (inizio ore 20.45, diretta tv su Canale 5) debutterà in Champions League contro il Feyenoord. Rispetto alla sfida di domenica con l’Atalanta Lippi torna ad avere a disposizione Iuliano, Tudor e Davids. Convocati anche i giovani Paro e Mirante. Ecco gli altri match che riguardano le squadre italiane: questa sera (ore 20.45) Roma-Real Madrid e Rosenborg-Inter. Domani sera, in contemporanea alla Juve, Milan-Lens.

di Roberto Grossi