David Krakauer’s Klezmer Madness!

Febbraio 14, 2003 in Spettacoli da Redazione

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Iconoclastia e rigore, estetica klemzer e improvvisazione jazzistica, Bartok e Bechet, Berio e Jimi Hendrix.

Sono queste le multidimensionali coordinate artistiche nelle quali spazierà il quintetto di David Krakauer nel quinto appuntamento della rassegna Linguaggi Jazz (sabato 15 febbraio, Piccolo Regio Puccini, ore 21.15).

Figura chiave di quel Jewish Alternative Movement che ha nella Knitting Factory di New York (e in artisti del calibro di John Zorn) il proprio incubatore d’elezione, il clarinettista newyorkese va annoverato tra i maestri del proprio strumento, grazie ad una tecnica sopraffina e ad un uso del vibrato ricco di gusto in tutti i registri dello strumento.

Lo accompagnerà un quartetto nel quale il basso di Mary Ann McSweeney raccorderà le suggestioni “a varie latitudini” create dalla chitarra di Sheryl Bailey, dall’accordion di Will Holshouser e dalla ritmica di Michael Sarin.

Al pubblico non basterà che lasciarsi stupire dall’imprevedibilità di una musica pazza ma al tempo stessa rigorosa nell’intenzione, una musica nata per il ballo, ricca di sense of humour.

Una musica che la multietnicità del nostro tempo ha portato all’attenzione di un pubblico sempre più vasto, eterogeneo e naturalmente curioso.

Come ha giustamente osservato notava Howard Mandel su Jazz Times “la musica ebraica è diventata come il pane di segale e i bagel: non occorre che siate ebrei perché vi piaccia.”

di Ober