Dall’Olanda a Limone, una settimana calda

Maggio 8, 2002 in Sport da Federico Danesi

Venerdì la presentazione ufficiale delle squadre, alla Martini Hall, e sabato il via del Giro d’Italia numero 85, quello più esterofilo della storia. Per la settima volta la “corsa rosa” non parte dal nostro Paese e questa volta lo fa dall’Olanda, ideale abbrivio per festeggiare la nuova Europa, con un cronoprologo breve (6,5 km), le cui uniche insidie sono rappresentate dal fatto di essere corse su strade cittadine e con diverse curve. Prima parte verso i canali che costeggiano la città, seconda verso il parco cittadino, e traguardo in pieno centro. Insomma, un a prova per specialisti.

Il giorno successivo la prima frazione in linea, con partenza da Groningen e sconfinamento in Germania, con l’arrivo a Munster. Il finale è in circuito, da ripetere tre volte. Nessuna grossa difficoltà e presumibile primo sprint di gruppo, nel quale Danilo Hondo, davanti al suo pubblico, vorrà ben figurare. Qualche difficoltà in più nella seconda tappa, quella che arriverà in Belgio: dopo un centinaio di chilometri in terra tedesca, i ciclisti entreranno in quella belga e gli ultimi dieci saranno identici a quelli della Liegi di Coppa del Mondo, con la Côte de Saint Nicholas (3,7 km al 10% di media) e lo strappo finale di Ans, periferia di Liegi, un chilometro al 9%; traguardo quindi più adatto a passisti veloci come Bettini e Rebellin. La terza tappa porterà il Giro in Lussemburgo (Esch sur Alzette), con una frazione adatta ai velocisti, così come la quarta, che condurrà in Francia e arriverà a Strasburgo, passando per Schengen, la città del trattato. I “girini” ripasseranno dalla Germania ed entreranno poi in terra francese al termine della frazione più lunga (232 km); possibile un’altra lunga volata.

Giovedì 16 maggio il primo trasferimento-riposo, con il rientro in Piemonte, terra dalla quale il Giro ripartirà venerdì 17. La Fossano-Limone è anche la prima tappa che dovrebbe dare un volto più chiaro alla classifica generale: non determinerà il vincitore finale, ma certamente può già dimostrare che non è in condizione per arrivare primo a Milano. Tappa breve e per questo, almeno sulla carta, molto battagliata. Fino a Boves, posta a poco più di 100 km dal via, nessuna difficoltà, anche se il Colletto di Rossana (6 km al 3%) scalderà i più ardimentosi. La vera battaglia al Colletto del Moro, salita corta ma terribile: sono tre chilometri all’11,5% di media e punte del 15-16. Strada stretta e per questo molto insidiosa e lunga discesa sino a Limone. Il traguardo è posto appena fuori dalla località montana del cuneese, al termine di una salita lunga, ma non terribile, con una pendenza media del 4%.

[continua…]

di Federico Danesi