Cuba 1960-2000: sogno e realtà

Aprile 11, 2002 in Fotografia da Redazione

30341Compete solo ai grandi artisti il saper raccontare un’epoca attraverso un’unica immagine, senza poter disporre di suono né di colore, e con pulizia formale ineccepibile saper tracciare su supporto fotosensibile pochi segni significativi, individuati in base alla profonda conoscenza del linguaggio fotografico, che concorrono a comunicare non solo l’idea che muove il fotografo nella sua azione, ma soprattutto le sue sensazioni al momento dello scatto.

Una splendida esposizione dal titolo “Cuba 1960-2000, sogno e realtà” è stata inaugurata ieri nei locali della Fondazione Italiana della Fotografia a Torino. Fino al 19 maggio prossimo rimarranno esposte un centinaio di opere, in gran parte foto in bianco e nero, dedicate all’evoluzione della fotografia cubana degli ultimi quarant’anni.

La maggior parte di queste sono, secondo il modesto parere di chi Vi scrive, vere lezioni di storia e di sociologia, e la mostra vale sicuramente i 6 euro richiesti per una visita. Le opere spaziano da meravigliose immagini di reportage a interessanti esempi della fotografia concettuale delle ultime generazioni di artisti.

Ben si coglie, camminando per l’intimo e piacevolmente sobrio spazio espositivo della Fondazione, il cammino artistico dei fotografi che hanno seguito da vicino le trasformazioni politiche e sociali della storia recente dell’isola di Cuba, spesso al centro delle cronache come fonte di forti tensioni internazionali.

30342Il percorso ideale inizia dalle fotografie celebrative che vogliono far emergere l’eroismo del popolo cubano e dei suoi leader. È il tempo di fotografi come Raúl Corrales, Osvaldo Salas, Alberto Díaz Gutiérrez, meglio conosciuto con il soprannome di Korda. (il fotografo, per capirci, della mitica foto del Che, scattata nel 1960 e regalata in nome della rivoluzione all’editore italiano Feltrinelli, che ha provveduto a stamparla in milioni di copie su ogni tipo di supporto. L’ironia della storia vuole che l’autore non abbia mai visto riconosciuta la paternità della sua immagine, non avendo Fidel Castro sottoscritto l'”imperialistica” convenzione di Berna sulla proprietà intellettuale delle opere).

Il limpido e puro linguaggio compositivo degli artisti ha segnato in modo indelebile l’opera dei fotografi cubani successivi. Non cambia la forma, però cambiano i contenuti. Non si fotografa più l’eroe, bensì si rivolge l’attenzione all’uomo comune, alla sua vita in strada, al suo lavoro in fabbrica. È il tempo di José Alberto Figueroa, Enrique de la Uz, Roberto Salas, Liborio Noval, Tito Alvarez, Mario Díaz.

Un netto cambiamento lo si avverte negli anni ’80, con l’avvento di una fotografia dai significati meno evidenti e più meditati. José Manuel Fors, Juan Carlos Alom e Marta Maria Pérez Bravo sono i migliori esempi di un filone introspettivo e concettuale, i cui contenuti spaziano dalla conservazione della memoria del passato alla meditazione religiosa.

Di stampo completamente diverso sono le opere dei più giovani Cirenaica Moreira, René Peña, Alina Perez, Pedro Abascal, Alejandro González. Venendo a mancare in modo ormai netto un seppur minimo legame con la rivoluzione, anche a causa della giovane età degli artisti, l’attenzione è rivolta verso temi di maggiore attualità: si fotografa il corpo, si parla di sessualità e di omosessualità.

Si indaga comunque sull’uomo, vero perno motore dell’attività fotografica a Cuba negli ultimi quarant’anni.

30340(1)Cuba 1960-2000: sogno e realtà

“In collaborazione con la Fototeca di Cuba, e grazie al contributo di collezionisti e artisti, la prima panoramica italiana sulla fotografia cubana in circa 100 opere tra lo storico (post-Batista) e il contemporaneo” (progetto espositivo a cura di Marco Fioravanti)

Periodo: 10 aprile – 19 maggio 2002

Luogo: Fondazione Italiana della Fotografia – v. Avogadro, 4 – 10121 Torino

Orario: mar – ven 16.00 – 20.00; sab, dom: 10.00 – 20.00

Ingresso: intero euro 6.00, ridotto 4.50

Informazioni: tel. 011.546.594 / 011.544.132; fax 011.548.963

http://www.fif.arte2000.net

di Paolo Bologna