Corte dei Conti: bilancio annuale

Febbraio 15, 2001 in Attualità da Claris

Palazzo Lascaris affollato di personalità in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario avvenuta ieri mattina. Come consuetudine, la relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti dott. Mario Pischedda ha costituito l’occasione per fare il punto sul processo di riforma della pubblica amministrazione, avviato ormai da quasi un decennio.

Il Procuratore ha affermato che “la globalizzazione mondiale dell’economia, la costruzione graduale, ma irreversibile dell’ordinamento comunitario europeo e la trasformazione in senso aziendalistico dell’apparato burocratico hanno profondamente innovato il ruolo della pubblica amministrazione nella nostra società. Si è passati, com’è noto, da un’amministrazione per atti, che dovevano essere formalmente legittimi, ad un’amministrazione finalizzata al conseguimento di risultati, secondo una concezione dell’attività, che ha reso rilevante, se non prevalente, il fattore economico su quello giuridico. Si tratta di un’evoluzione in corso che sarà completata nella prossima legislatura, quando dovrebbero finalmente avviarsi le riforme costituzionali.

Queste profonde trasformazioni dell’amministrazione hanno avuto notevole incidenza sul ruolo tradizionale della magistratura, in particolare di quella contabile che è chiamata al non facile compito di adeguarsi alla mutata realtà nella quale si trova ad operare. In tale direzione l’anno trascorso è stato molto importante, essendo stati adottati provvedimenti che incideranno in maniera rilevante sul futuro dell’Istituto.”

I principi fondamentali cui ispirare le riforme costituzionali per evitare di causare altri guasti irrimediabili al Paese sono almeno due. Il primo è che in uno stato di diritto non esiste il primato della politica, ma quello dell’ordinamento giuridico, per cui è necessario riconoscere la soggezione di tutti i poteri, legislativo compreso, al principio della responsabilità giuridica per danni. L’altro principio è quello della democrazia nei rapporti tra pubblici poteri e cittadini: costoro devono essere considerati utenti attivi, non soggetti passivi da amministrare.

Le prime timide riforme della Costituzione nel settore della giustizia non possono non essere valutate positivamente. In particolare l’introduzione del principio della ragionevole durata del processo non concede più alibi al legislatore per affrontare con incisivi provvedimenti l’ormai annosa questione del contenzioso pensionistico (vedi dettaglio in tabella). La legge 21 luglio 2000 n° 205 ha finalmente affrontato il problema dell’arretrato nel contenzioso pensionistico, introducendo misure per risolvere una situazione che era diventata intollerabile.

Se in materia di pensioni la situazione sembra andare nella direzione giusta, lo stato del contenzioso contabile, nel duplice aspetto del giudizio di conto e di quello di responsabilità, desta notevole preoccupazione, e richiede un incisivo intervento del legislatore, anche a livello costituzionale.

Numerose sono le novità legislative del 2000 che riguardano la Corte dei Conti. Va ricordata in primo luogo la legge 21 luglio 2000 n° 202 che, attuando sia pur tardivamente il principio d’indipendenza della magistratura contabile, disciplina la nomina del Presidente della Corte dei Conti. La norma prevede che il Governo scelga il Presidente tra i magistrati della Corte che hanno effettivamente esercitato funzioni direttive per almeno tre anni, e richiede il parere dell’organo di autogoverno; parere che, contrariamente a quanto fatto dal Governo lo scorso mese di agosto, è da intendere preventivo, come precisato dallo stesso Consiglio di Presidenza.

Parlando dell’attività svolta nel corso del 2000, il Procuratore Regionale ha fatto due indispensabili premesse. La prima è stata un doveroso e sincero ringraziamento a coloro che hanno consentito di operare con profitto alla Corte dei Conti (Guardia di Finanza, Arma dei carabinieri e personale amministrativo); la seconda spiegava le condizioni nelle quali si è svolta l’attività lavorativa.

Il personale amministrativo della procura è passato da 16 ad 11 unità, di cui due in part lime; i magistrati addetti all’ufficio, da tre, sono ormai soltanto due, e non è prevista a breve alcuna assegnazione. Per quanto riguarda gli strumenti, la dotazione hardware è stata ridotta quantitativamente e qualitativamente, con PC dismessi da altri uffici e continue disfunzioni nei servizi informatici centralizzati.

La situazione della sezione giurisdizionaIe è addirittura sconsolante: tutti i magistrati in servizio, ad eccezione del Presidente, sono stati trasferiti senza alcuna sostituzione, e solo dal 12 ottobre è stato assegnato un magistrato a tempo pieno. La gravità della situazione si commenta con un semplice dato: sono stati rinviati oltre 800 giudizi. La sezione regionale di controllo si trova in una situazione migliore per il personale di magistratura, ma ha anch’essa gravi carenze nella dotazione del personale amministrativo, soprattutto in considerazione dei nuovi compiti che le sono stati affidati.

Contenzioso pensionistico:

pensioni pendenti al 31/12/99

civili 3.127

militari 1.010

guerra 3.702

totali 7.839

pendenti al 31/12/2000

civili 2.246

militari 676

guerra 2.053

totali 4.975

di Claris