Concorso Internazionale per Villa della Regina

Novembre 16, 2009 in Attualità da Redazione

Villa della ReginaLa Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, consegnataria della Residenza, e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, in collaborazione con l’Ufficio Concorsi della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Torino, promuovono il concorso internazionale per la realizzazione della nuova manica accoglienza di Villa della Regina a Torino, che ha per oggetto lo studio per l’inserimento di una nuova manica edilizia all’interno del Compendio storico di Villa della Regina, complesso di Villa, giardini e aree agricole (secc. XVII-XIX) ai piedi della collina torinese.

L’area interessata dall’intervento delimita il parterre nord della Villa, dove è segnalata fin dal XVII secolo una fabbrica adibita a citroniera, più volte ampliata fino a divenire alla fine del Settecento un grande edificio a più piani per la corte, denominato Palazzo Chiablese.

L’edificio, danneggiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, è stato successivamente demolito.

La presentazione del bando di concorso per la realizzazione della manica di servizi di accoglienza nell’area dell’ex Palazzo Chiablese costituisce un punto di arrivo nel progetto di restauro e riapertura al pubblico di Villa della Regina, avviato con la consegna alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte nel 1994.

La rinascita della Villa è stata lunga e difficile.

Lo spettacolo ad inizio lavori era desolante: nelle sale buie, prive di dipinti ed arredi mobili, specchiere e boiseries erano puntellate e ricoperte di polvere, decorazioni e stucchi ridipinti erano pericolanti e coperti di efflorescenze saline, intonaci e pavimenti in legno erano ovunque degradati e sollevati dall’umidità, mentre il disegno dei giardini era letteralmente scomparso, coperto dalla vegetazione infestante.

Da allora molto lavoro è stato fatto. Si è lavorato per tappe con interventi conservativi su fabbricati e giardini condotti sulla base degli studi, dei rilievi e di preliminari campagne diagnostiche approfondite con i primi programmi 1994-1997, affrontati con fondi ordinari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con fondi derivanti dal gioco del Lotto (1998-2009).

Su questa base – dal dicembre 2000 – hanno affiancato la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici, sostenendo e finanziando i lotti funzionali di restauro: la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, la Regione Piemonte, tramite gli Amici dell’Arte in Piemonte, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione CRT, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.

Il gruppo di lavoro è formato da storici dell’arte, architetti, archeologi, ingegneri, restauratori, chimici, rilevatori, fotografi, botanici, ha lavorato mettendo a disposizione del progetto e del cantiere indicazioni e dati derivanti dalle diverse professionalità.

Il restauro paesaggistico trova oggi compiuto il recupero ambientale dei giardini all’italiana con Teatro d’acque e delle aree boscate e agricole, con il reimpianto in parte dell’antico vigneto. Gli Appartamenti Reali al piano nobile sono stati riallestiti e riaperti al pubblico nel 2006.

Nella nuova manica troveranno spazio locali per l’accoglienza e i servizi al pubblico, ormai codificati anche dagli standard museali, nell’ottica di rendere la visita al Compendio un’esperienza gradevole e soddisfacente.

Il fabbricato permetterà inoltre di sanare la ferita rimasta aperta a seguito della demolizione del Palazzo Chiablese, colpito dai bombardamenti del 1942-43, riproponendo anche spazi e percorsi storici fra giardini formali e parti agricole.

Il particolare contesto architettonico e ambientale ha indotto a promuovere un concorso di idee – prima esperienza piemontese di una procedura non così consueta per le Soprintendenze italiane – nell’intento di accogliere un ampio ventaglio di proposte progettuali per un intervento che a noi, tecnici della tutela e della conservazione, appare una sfida delicata ma di grande fascino.

Le conoscenze storiche e tecniche acquisite negli anni del cantiere, che ha recuperato l’identità della antica Vigna collinare, hanno costituito le basi per l’impostazione del bando, nell’auspicio che il nuovo fabbricato possa trovare equilibrio di volumi e linguaggio tali da dialogare con la complessa realtà di Villa della Regina.

Gli elaborati devono pervenire presso la sede della segreteria del concorso entro le ore 12,00 del giorno 10 febbraio 2010.

Il bando e il disciplinare sono pubblicati sul sito:

http://www.piemonte.beniculturali.it

sezione “bandi concorsi”.

Il bando è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e sulla Gazzetta Ufficiale della

Repubblica Italiana, nonché per estratto su due quotidiani a rilevanza nazionale e su due quotidiani a maggiore diffusione locale (Art.66 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.).

di Redazione