Con la luna nei boschi dei Saraceni

Luglio 20, 2007 in Spettacoli da Stefania Martini

Le radici mio padre e mia madre devono avermele piantate ben profonde in questa terra collinosa se non è passato giorno nel corso della mia vita in cui la mente non sia ritornata al pesco sul bricco di S. Michele, ai prati delle Settefiglie, ai boschi della Sermassa, ai filari conchigliosi di Montedelmare. Davide Lajolo


Il ciclo di Itinerari letterari tra Langhe e Monferrato. Passeggiando con Cesare Pavese, Davide Lajolo, Beppe Fenoglio, che si tiene sino ad ottobre nei luoghi letterari dei tre scrittori, prosegue questo sabato, 21 luglio, a Vinchio d’Asti, con uno degli Itinerari letterari di Davide Lajolo.

Si tratta della passeggiata notturna Con la luna nei boschi dei Saraceni. L’appuntamento è alle ore 21 al parcheggio di Monte del Mare, presso la Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa di Vinchio, e da qui si partirà per i boschi di Serralunga, fino al Valletto della morte, dove nel 935 avvenne la battaglia finale tra i Saraceni e il Marchese di Aleramo.

I visitatori saranno accompagnati dalla masca buona Mariarosa, personaggio del racconto di Davide Lajolo “Le Masche”.

Nel folto del bosco si potranno incontrare le streghe (le masche appunto), ma anche un mare di lucciole che rischiareranno la notte.

La passeggiata si concluderà al Bricco di Monte del Mare, dove le attrici de “Il paese delle donne – Gruppo teatro Nove” interpreteranno storie di donne e di masche.

Al rientro dalla passeggiata, “agnolottata” di mezzanotte ed assaggi della pregiata barbera di Vinchio.

L’evento si svolgerà nei luoghi che, secondo la leggenda, furono scenario della cacciata definitiva dei Saraceni dal Monferrato a opera del marchese Aleramo. I Saraceni, provenienti dalla Spagna, avevano raggiunto il Monferrato da Frassineto (l’attuale Saint Tropez), facendo scorrerie che impaurirono la popolazione, che li definivano i “Babau”, essendo arrivati dal Monte Babau della Provenza.

Aggredivano anche i pellegrini sulla via Jacobea verso Santiago di Compostela che si fermavano per una tappa a Noche (luogo delle fontane) presso il Convento di San Giorgio. Gli abitanti si facevano proteggere dai Santi Pancrazio e Michele e dalla Beata Vergine delle Grazie, a cui avevano costruito delle pievi nella campagna.

Poi i Saraceni divennero stanziali lungo la sponda destra del torrente Tiglione e sulla cima della collina, che porta ancora il nome di “Bricco dei Saraceni”, costruirono un possente Mastio. Si integrarono con la popolazione coltivando la vite e vendendo vino.

Famoso era il Bricco del Moro e la località di Barbura, che, secondo la leggenda, diede il nome alla Barbera. Lasciarono anche tracce della loro presenza nel dialetto vinchiese e in qualche soprannome degli abitanti.

di Stefania Martini