Cervino International Film Festival

Luglio 18, 2004 in Cinema da Marinella Fugazza

The otherLa caratteristica sagoma del Cervino veglierà anche quest’anno sul Cervino International Film Festival giunto felicemente alla sua settima edizione. Dal 21 al 25 luglio la manifestazione si svolgerà a Breuil-Cervinia (Cinéma des Guides) e a Valtournenche (Sala Congressi Comunale). Con quasi cinquanta film divisi nelle varie sezioni il festival, nato nel 1998, si propone di divulgare, promuovere e valorizzare la cinematografia di montagna, di avventura, di esplorazione e d’ambiente. Diretto da Valeriana Rosso, esso adotta da sempre una formula particolare che, attraverso la partecipazione dei film premiati nei 9 festival di settore più importanti del mondo Banff (Canada), Telluride (USA), Poprad (Slovacchia), Teplice Nad Metuji (Repubblica Ceca), Trento (Italia), Les Diablerets (Svizzera), Autrans (Francia) Kendal (Gran Bretagna) e Torello (Spagna) garantisce un livello qualitativo molto alto, proponendo una selezione di film provenienti da tutto il mondo.

Al concorso partecipano una trentina di film che si contenderanno i seguenti premi: 1° Premio per la categoria Lungometraggi, 1° Premio per la categoria Gran Premi, 1° e 2° Premio per la categoria Documentari e Premio Speciale della Giuria per il Miglior Film di Alpinismo. La giuria, presieduta da Domenico Gargale (vice presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema), avrà quattro giorni a disposizione per assegnare gli ambiti riconoscimenti e per compiere un’efficace selezione fra le varie e numerose storie e tematiche presentate nelle varie sezioni. Curiosa la trama di ”The other final”: in un paese calcisticamente afflitto come il nostro dopo gli ultimi deludenti Europei di calcio, suscita tenerezza sapere che il Bhutan e il Montserrat, le ultime due squadre di calcio nella classifica FIFA, si giocano una “finale”; nell’”evoluto” terzo millennio ci sono ancora bambini che vendono carbone sulle montagne dell’Iran e che affrontano ogni giorno incredibili vicissitudini venendo derubati della loro infanzia: ”Sepid Mesle Zogal” racconta la dura vita di uno di loro; anche ”Freski” focalizza il suo obiettivo su un ragazzino armeno, Varuz, che tenta di non farsi sopraffare dallo sconforto dopo che un terremoto ha quasi raso al suolo la sua città. Tutti i film in concorso saranno proiettati in lingua originale con traduzione simultanea in italiano. L’ingresso è gratuito.

All’interno del festival si svolgeranno anche una serie di eventi ed una retrospettiva (tutte le sere, da mercoledì 21 a sabato 24 con inizio alle ore 21.00, presso la Sala Congressi Comunale di Valtournanche) di film prodotti dalla RAI-Valle d’Aosta di cui quest’anno ricorre il 25° anniversario. Fra le varie iniziative ci sarà la mostra fotografica sul K2, organizzata dal Museo Nazionale della Montagna di Torino, nel cinquantenario della conquista italiana; la premiazione del regista Fulvio Mariani di cui verrà presentato per l’occasione un filmato su Patrick Bèrhault, il grande alpinista recentemente scomparso in un incidente di montagna; una serata (venerdì 23) con proiezione di diapositive di Simon Yates, scrittore, alpinista, membro della giuria nonché protagonista, insieme a Joe Simpson, di una delle storie più incredibili dell’alpinismo moderno dalla quale è stato tratto il lungometraggio vincitore del Film Festival di Trento “Touching the void” che verrà proiettato al termine della serata stessa; anche il metereologo Luca Mercalli, diventato “nazional-popolare” grazie ad una trasmissione televisiva , dopo la presentazione del suo libro “I tempi sono maturi” (sabato 24 alle ore 18.00), parteciperà alla serata di premiazione cui seguirà la proiezione di un film a sorpresa presentato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Lo scorso anno il Cervino negò ai partecipanti ed agli appassionati di cinema d’avventura la sua “piena visione”: la sua cresta rimase sempre coperta dalle nubi e dalle nebbie, proprio come una diva che vuole farsi desiderare prima di concedersi ai comuni mortali. Chissà se 360 giorni saranno bastati all’altera e spigolosa cima per decidere di mostrarsi in tutta la sua bellezza ed essere la vera ed unica ospite d’onore del festival più alto del mondo.

di Marinella Fugazza