Canottieri Esperia sogna con la Brugo

Settembre 25, 2002 in Sport da Federico Danesi

Dieci medaglie mondiali, tre delle quali d’oro, sono un record difficilmente ripetibile. Il canottaggio italiano, nonostante il vento di crisi che spazza da anni le disastrate casse del Coni (l’affitto della barca per l’otto P.L. che ha vinto poi l’oro è un caso emblematico), ancora una volta ha dimostrato di essere più che vivo. Ad un anno dai Mondiali di Milano, all’Idroscalo, e a due dalle Olimpiadi di Atene l’Italia può continuare a sognare. Merito di atleti che nonostante tutto i sacrifici hanno ancora voglia di continuare e tra loro ci sono anche dei piemontesi di punta. Come il novarese Stefano Basalini, già due volte campione del mondo in singolo e nel 2 senza, e secondo dietro l’imprendibile irlandese Lynch, nonostante un infortunio che lo ha bloccato per quasi un mese a giugno. O come Bruno Pasqualini, capovoga dell’8 Pesi Leggeri tornato sul tetto del mondo dopo undici anni: classe ’73, è nato a Torino, ma gareggia da diversi anni per le Fiamme Gialle Roma. O ancora Elisabetta Brugo, una delle note più liete nella spedizione azzurra. Nessuna atleta italiana, prima di lei, era mai arrivata quinta in un Mondiale nel singolo e poco importa che, poi, la coppia Sancassani-Bascelli abbia fatto addirittura meglio, centrando uno storico bronzo.

La trentenne torinese tesserata per la Canottieri Esperia già nel ’98 era stata sesta in un mondiale, ma nel doppio femminile. Sabato sulle acque del Guadalquivir a Siviglia ha fatto l’ennesimo capolavoro, per la gioia della sua società e in particolare di Roberto Romanini, suo tecnico e figlio del presidente federale, Gian Antonio: “Ha lavorato molto bene tutto l’anno e in Spagna è stata fantastica. Ci aspettavamo un grande risultato, ma un piazzamento così è stata una sorpresa enorme”. Romanini non è stupito per questa esplosione tardiva: “Il suo valore lo conoscevamo da tempo, anche perché lei si allena qui da almeno dieci anni. Quest’anno è passata al singolo e ha subito ingranato. Ora bisognerà continuare a lavorare sodo, perché ci sono i Campionati Italiani a Milano, che varranno anche da preselezione per i prossimi Mondiali”.

Romanini, che in carriera ha messo al collo tre ori mondiali con l’8 Pesi Leggeri, spera che questo risultato sia di buon auspicio anche per il futuro del movimento torinese: “Elisabetta all’Esperia fa anche l’istruttrice dei giovani. Un bell’esempio da seguire”.

di Federico Danesi