Camolese: prima la salvezza, poi vedremo

Marzo 5, 2002 in Sport da Giovanni Rolle

La storia dei confronti fra Torino e Chievo, per quanto recente, è ricca di episodi significativi. L’anno scorso le due squadre salirono a braccetto nella massima divisione, ma in casa granata c’è chi pensa ancora ad uno “sgarro” che i veneti fecero al Toro quattro anni fa, come Giancarlo Camolese. In quella stagione (1997-’98) l’attuale tecnico granata sedeva in panchina come vice di Reja. “Mancavano poche partite alla fine del campionato – ricorda Camolese – ed il Torino era impegnato nella volata col Perugia per l’ultimo posto valido per la serie A. Il Chievo era matematicamente salvo ed il Delle Alpi era pronto a festeggiare. Tuttavia, i nostri tifosi fecero i conti senza l’oste, infatti i veneti vennero a Torino con il coltello fra i denti e strapparono un pareggio. Quel risultato contribuì alla rimonta degli umbri, che dopo averci battuti nello scontro diretto vinsero anche lo spareggio a Reggio Emilia ai calci di rigore. Comunque, più che alle vendette, domenica dovremo pensare a conquistare punti importanti per la nostra classifica”.

La sconfitta di domenica scorsa contro il Perugia è costata al Torino la perdita dell’imbattibilità nel girone di ritorno. Anche se al Curi Camolese è stato costretto a fare a meno di cinque titolari, il tecnico granata non cerca alibi: “Il Perugia ha vinto perché ha giocato meglio di noi. Per la prima mezz’ora siamo riusciti a tenere botta gli umbri, poi la punizione di O’Neill ha cambiato quella che era la nostra idea per la gara, favorendo l’abilità degli uomini di Cosmi nello sfruttare gli spazi. In settimana avremo modo di discutere con i ragazzi su alcuni episodi della partita di Perugia, a cominciare dalle due reti. Il secondo gol era senz’altro evitabile ed anche in occasione della punizione di O’Neill qualcosa non ha funzionato, fermo restando che quella dell’uruguaiano è stata una grande esecuzione”.

A Perugia, le uniche note positive per il Torino sono venute dagli ingressi di Quagliarella e Rossi, due giovani della Primavera. Per Paolo Rossi si è trattato dell’esordio assoluto in serie A. “Quando si perde – prosegue Camolese – si cercano sempre degli aspetti positivi, che in questo caso sono rappresentati da questi due ragazzi del settore giovanile, per il quale il Torino ha sempre avuto un occhio di riguardo”.

Domenica prossima al Delle Alpi arriva il Chievo. Camolese si augura che contro i veneti il Torino riprenda il filone di risultati positivi interrotto a Perugia: “Dopo sette risultati utili consecutivi è normale che ci possa essere una flessione. Speriamo di riscattarci contro il Chievo, anche se i veneti sono una squadra molto difficile da affrontare. Giocano allo stesso modo sia in casa che in trasferta, sfruttando molto bene gli esterni ed il gioco aereo. All’andata non ci fu storia e perdemmo 3-0. Da allora il Torino è cresciuto, imparando dai propri errori. Si affronteranno due squadre salite insieme dalla serie B e credo che ci siano i presupposti per assistere ad una bella partita”.

Mentre Cimminelli sogna il sorpasso ai veneti, Camolese non perde di vista l’obiettivo primario, la salvezza: “Mai come quest’anno la classifica è stata così corta ed in questo somiglia molto al campionato cadetto. Per questo occorrerà per prima cosa ottenere l’obiettivo minimo e solo allora potremo pensare a qualcosa di più ambizioso”.

Nell’allenamento di ieri Scarchilli ha ripreso a lavorare insieme ai compagni, ma la sua presenza per domenica rimane in forte dubbio, come quella di Franco, anche se ieri l’uruguagio ha ripreso confidenza col pallone. Migliorano anche le condizioni della caviglia di Asta, che ha ripreso ad allenarsi in palestra.

di Giovanni Rolle