Arriva il rock al femminile di Paola Turci

Luglio 4, 2003 in Spettacoli da Gino Steiner Strippoli

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Era il lontano 1986 quando il talent scout e boss della casa discografica IT, Vincenzo Micocci, scopritore di grandi artisti come Venditti e De Gregori, ingaggia una ragazza dalla voce che eccelle in grinta per portarla al Sanremo, nel gruppo esordienti: la canzone è “L’uomo di ieri”, l’artista è Paola Turci, il risultato in classifica non è proprio il massimo ma le consente di ripresentarsi l’anno successivo sulla riviera ligure con “Primo Tango” : è il successo, la critica la omaggio con il suo premio che bisserà nel 1988 portando sul palco dell’Ariston “Sarò bellissima”. Arriva anche il primo , stupendo album, “Ragazza sola ragazza blu”, un esordio a 33 giri fresco che la fa conoscere al grande pubblico. I paragoni con artisti dell’altro continente si sprecano, ma Paola rimane sempre con i piedi per terra e si ripropone a Sanremo per la quarta volta, con “Bambini” che la porta a vincere il festival sezione emergenti e nuovamente il premio della critica. Ancora tre anni da protagonista con lavori davvero eccellenti come “Ritorno al presente”, “Candido”e “Ragazze” che dovrebbe consacrarla definitivamente ma ad allontanarla dal palco ci pensa un bruttissimo incidente automobilistico. Passano due anni di silenzio, a parte la cover battistiana di “Ancora tu”, ed arriva “Una sgommata e via” un disco che segna la ripartenza in rock dell’artista romana.

E’ una ripartenza in sordina per quanto riguarda le vendite, non per colpa della Turci ne delle sue canzoni che sono vere , forse troppo vere. Ma è sul palco che Paola continua il suo successo, i suoi concerti la fanno diventare sempre più una delle artiste più seguire dal vivo e il pubblico italiano sa quanto vale . Il Duemila nasce all’insegna di un album “Mi basta il paradiso” che la riporta in alto nelle classifiche. Infine il capolavoro, perché di questo si tratta, uscito nel settembre del 2002, intitolato “ Questa parte del mondo” edito dalla NUN Entertainment. Undici canzoni che ascolteremo questa sera alla Certosa Reale di Collegno, in occasione del festival “Colonia Sonora”, organizzato da Metropolis.

Il live act di Paola Turci sarà come al solito di prima eccellenza: tanto per capirci al Neapolis festival di quest’anno, che si svolgerà il 25 luglio prossimo, si esibiranno le tre donne rock al femminile ovvero Patti Smith, Carmen Consoli e la “nostra” Turci. Questo può bastare come garanzia di quello che potrà succedere sul palco di Collegno. Musiche e canzoni che carpiranno le emozioni del pubblico tra ballads soffuse e atmosfere malinconiche, come “Verso casa” e “Via…dove”, fino ad arrivare a brani roccheggianti, ruvidi e aggressivi, come “Armata fino ai denti”, “Meccanismi diabolici” e “Qualcosa da fumare”. Il grande rock è della Turci come la Turci sta nel rock più vero quello di qualità.

“Questa parte del mondo” un disco che ti riporta nell’olimpo della canzone italiana, dopo aver divorziato dalla Wea.

Per la prima volta da anni ero senza un contratto discografico, e questo mi ha portato a cercare dentro me le cose da dire e il modo in cui dirle. Le canzoni sono nate quasi da sole, anche se hanno richiesto un discreto lavoro soprattutto sui testi, alla fine avevo in mano il materiale per incidere questo album, per la prima volta scritto interamente da me. E’ un lavoro che nasce dalla necessità di un approfondimento interiore e dalla voglia e l’entusiasmo di scrivere di nuovo canzoni in prima persona.

Un disco che ha una dimensione artistica e creativa nuova per te rispetto al passato

Sono molto legata al passato e a i miei primi dischi, trovo che contenessero canzoni splendide, come “Bambini” o “Ti amerò lo stesso”, eppure mi ricordo che a quei tempi soffrivo molto l’idea di essere presentata come “la ragazza con la chitarra” pur non scrivendo realmente le mie canzoni. È una cosa che ho sempre voluto fare e che lentamente ha iniziato a occupare sempre più spazio nella mia carriera.

Il pubblico sembra aver risposto bene all’uscita di questo album, tu sei completamente soddisfatta oppure cambieresti qualcosa?

Ne sono soddisfattissima, continuo ad ascoltarlo e mi sembra già un successo essere riuscita a realizzarlo proprio come lo sento, come volevo.

di Gino Steiner Strippoli