Aprile dolce dormire

Aprile 20, 2003 in Medley da Redazione

Attenersi a orari regolari nel coricarsi e nell’alzarsi pare essere la prima regola per dormire meglio ed essere più soddisfatti del proprio sonno. Questa è l’affermazione degli studiosi dei disturbi del sonno ma è, soprattutto, conoscenza di tutti, legata al buon senso comune. Così come tutti sanno che il sonno irregolare non dà, al risveglio, la piacevole sensazione di benessere e di riposo ed influisce negativamente sull’umore e la carica di energia durante la giornata.

Diventa quindi di estrema importanza cercare di regolare il proprio orologio biologico coricandosi tutte le sere più o meno alla stessa ora e alzandosi sempre circa alla stessa ora (fatti salvi naturalmente i casi eccezionali o i turni di lavoro).

L’ora in cui ci si alza al mattino influenza solitamente l’ora in cui alla sera ci si sentirà stanchi ed assonnati: perciò se alla sera ci si vuole addormentare con maggiore facilità bisognerebbe alzarsi presto al mattino e cercare di seguire questo ritmo regolare.

Questa è una regola generale, mentre è chiaro che il ritmo sonno-veglia è diverso per ogni individuo. Inoltre il ritmo innato non è di 24 ore precise e, nella maggior parte degli individui, esso dura un po’ di più.

Nella vita normale i nostri ritmi vengono continuamente riadattati da fattori esterni quali le attività sociali e lavorative ma anche l’orario dei pasti e l’alternanza di luce e buio. A questo riguardo è interessante notare come nei ciechi si verifichi una dilatazione del ritmo circadiano, cioè vi sia la tendenza a seguire un orologio interno di 25 ore. A causa di questa corsa libera su un ritmo di 25 ore si alzano un’ora più tardi ogni giorno e, di conseguenza, giorno per giorno si addormentano un’ora più tardi, per svegliarsi il giorno successivo un’ora dopo e addormentarsi un’ora più tardi e così via, fintanto che finiranno per non dormire affatto durante le ore convenzionali, ma dormiranno invece durante il giorno. Dopo qualche giorno però inizieranno nuovamente ad addormentarsi di sera ed a svegliarsi al mattino. Questo ciclo continuerà finché non si rimetteranno al passo con gli altri, per poi perdere di nuovo il passo, e così via, all’incirca ogni 25 giorni.

Le diversità individuali sono passibili di ampie variazioni, tuttavia anche se alcune persone dormono poco e altre dormono a lungo, è possibile stabilire dei valori medi, cioè quante ore di sonno sono mediamente “dormite” dall’uomo. Poche persone dormono soltanto sei ore per notte e poche dormono più di nove: la maggioranza delle persone dorme dalle sette alle otto ore. E’ altrettanto vero che mentre alcuni si addormentano con maggiore difficoltà altri crollano appena posata la testa sul cuscino e, tuttavia, prima o poi tutti si addormentano.

La pubblicazione di questo articolo rientra negli accordi di partnership tra il nostro magazine e Cidimu.it, sito specializzato nella diagnostica e medicina on line.

di Cidimu.it