Appassionati di jazz: ecco la giornata tipo!

Luglio 3, 2003 in Musica da Claris & Momy

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Il Noja 2003 (New Orleans Jazz Festival di Ascona per i pochi che non ricordano l’acronimo) è piacevolmente devastante per i cultori dei ritmi afro-americani: 18 ore di musica e 20 concerti al giorno (fino a domenica prossima) richiedono perfetta forma fisica, ottime capacità d’ascolto e mnemoniche per assimilare i tanti generi, apprezzare gli spettacoli migliori e divertirsi dalla colazione alla… colazione!

L’inizio è sul lungolago, ore 11.00. I tavolini dell’hotel Tamaro accolgono i tiratardi del festival, che solo di fronte ad un caffè nero si riprendono dai fasti delle jam session della nottata precedente. Quasi senza pausa, le loro orecchie sono pronte a gustare il primo concerto della mattina, solitamente un jazz raffinato, non troppo violento, insomma, quello che ci vuole per un dolce risveglio (stamattina i Bowler Hats). Per l’aperitivo ci si trasferisce all’Hotel Piazza, dove band francesi, svizzere e olandesi (oggi la New Iberia) intrattengono gli habitué che, al fresco degli ombrelloni, possono apprezzare le sonorità europee.

Per pranzo ci si trasferisce in Piazzetta Ambrosoli, dove eleganti dehors invitano a fermarsi per uno spuntino leggero accompagnato dalle esibizioni di grandi artisti: Andy Stein e Marty Grosz su tutti. Dalle 14 il borgo di Ascona, che in altri periodi dell’anno è la culla dello shopping, si anima con le “band di strada”. Quest’anno a contendersi il favore del pubblico troviamo l’olandese Happy Feet Brass Band e l’italianissima Ambrosia. Il motto degli olandesi è “una festa sulle strade”! Come dargli torto? La loro musica, il loro entusiasmo e la loro innata capacità d’improvvisazione coinvolgono il pubblico senza distinzioni di età: ragazzini e nonni si trovano, come per magia, a seguire l’allegro corteo, ballando e battendo le mani.

L’Ambrosia, che si esibisce solitamente alle 18.00, fa rivivere il jazz dei primi anni del ‘900 in puro stile New Orleans attraverso brani come “It’s a long way to Tipperary”, “Didn’t he ramble”, “Mardi Gras” e “When the saints go marchin’ in”. Dopo mezz’ora di passi ritmati, si torna sul lungolago per… pagare i 10 franchi di ingresso per i concerti serali. Ed è subito tempo di scelte tra un sigaro al Dannemann Point (accompagnati dall’irriverenza di Silvan Zingg e del suo trio o dal ritmo degli Swing Cats) ed un aperitivo all’hotel Seeschloss, dove fino alle 20.00 si esibiscono gruppi europei affermati, dai JJ Jazzmen Prague ai Paris Washboard, dal quintetto di Olivier Franc alla Milano Hot Jazz Orchestra (oggi).

All’ora di cena la scelta è obbligata: si va da Nina. Lei, Nina Buck, è la proprietaria del più famoso ristorante di New Orleans, il Palm Court Jazz Café, affacciato sul Mississippi in pieno quartiere francese. Durante il Festival di Ascona si trasferisce in riva al lago con i suoi chef per deliziare i clienti del ristorante degli Angioli con la tipica cucina creola (jambalaya, gumbo…), accompagnata, come succede nella capitale della Louisiana, dalla musica dei migliori, da Big Al Carson a Lino Patruno alla Barrelhouse Jazzband (oggi).

A pancia piena, potete scegliere tra quattro concerti in contemporanea (stage torre, piazza, chiesa, lago) e due sessioni, fino alle 22.15 e dalle 22.30. Sono le ore dei migliori, fatevi guidare dall’amore per gli strumenti: il trombone di Dan Barrett (oggi in prima serata), il piano di Lars Edegran, la tromba di Warren Waché o Leroy Jones (oggi in seconda serata), il sax di Franz Jackson, la chitarra di Marty Grosz.

A mezzanotte tutto finito? State scherzando? Fino all’1.00 incollatevi alle sedie (se ne trovate di libere…) degli special event (questa notte il clou del festival, con Wilber, Patruno e il gruppo che registrò la colonna sonora di Bix, il film di Pupi Avati in concorso a Cannes nel ’90) e, dopo, appuntamento di rito al Cincillà, il vero covo dei mostri sacri del festival. Gli artisti, dopo aver ammirato le performance dei loro colleghi (durante gli special event sbirciate il vostro vicino di sedia, potrebbe essere Tom Pletcher o Howard Alden…), si lanciano in duetti improvvisati che immancabilmente conquistano gli stakanovisti. Alle 5.00 doccia e posizionamento della sveglia per le 11.00.

di Claudio Arissone & Monica Mautino