Angie Stone per Traspi.net

Luglio 5, 2004 in Musica da Gino Steiner Strippoli

angie stoneFinalmente ritorna quel ritmo “nero” che di nome fa rhythm & blues e che ha anche un nome di donna: Angie Stone. Il nuovo album, che esce oggi lunedì 5 luglio, si intitola “Stone Love” (BMG) ed è la terza perla nella storia discografica di questa autrice, produttrice e grande interprete americana.

Sono diciassette pezzi che tracciano forti atmosfere hip hop e R’n B, dove la natura lirica della radice blues si mescola bene con l’elasticità e la creatività di Angie, legando in maniera indissolubile testo e interpretazione.

A differenza di tante altre “soul-star”, la Stone ha, sin dal primo lavoro, la capacità di raccontare nelle sue canzoni tristezza, rabbia, gioia e comicità con un energia fuori dal comune. Basti ricordare i suoi precedenti per capire la dimensione di questa “regina”. Nel primo album “Black Dimond” ci sono brani che sono storia del soul come “No more rain”… E che dire del suo secondo lavoro, “Mahogany Soul”, e di un ‘ormai’ classico del R&B come “Brotha”?

Talvolta il suo canto sembra profumarsi di antico, centrando sempre interpretazioni vibranti e sincere, piene di passione come di ironia. “Stone Love “ è tutto questo, con Angie che si fa affiancare da grandi artisti come Missy Elliott, Antony Hamilton, Jazzy Pha per cesellare atmosfere davvero elettrizzanti.

Ma lasciamo la stessa Angie raccontarci “Stone Love”.

Volevo un titolo che esprimesse lo stesso senso di amore che ho cercato di rendere attraverso tutto l’album. Esiste l’amore materno e quello fraterno, ma nessun amore è più forte di quello che può dare Angie Stone.

In quest’album c’è un’esplosiva canzone, molto anni ’70, che è “That Kind”, che canti insieme ad una stella soul dell’epoca come Betty Wright.

La prima volta che abbiamo lavorato insieme è stato quando Betty mi ha chiamato per dare il mio contributo a ‘The Soul Sessions’, il disco di Joss Stone. Per quanto mi riguarda, Betty Wright è proprio l’Essenza di quello che è il canto soul.

Ma come è avvenuta questa collaborazione?

Ho saputo che casualmente Betty era in giro dalle mie parti mentre stavo registrando ‘That Kind’, quindi l’ho subito invitata in studio. Sai, è una cosa davvero speciale quando riesci a incidere una canzone insieme a qualcuno che ammiri cosi tanto. Io amo da morire questa donna.

Angie, tu, nella tua vita da artista, prima di esplodere come cantante solista, hai lavorato con molti artisti, suonando il sax nella band di Lenny Kravitz… e sei stata autrice di brani per D’Angelo… e hai suonato insieme a Raphael Saadiq…

Io ho sempre creduto nell’importanza di essere il più eclettica possibile. Suonare e scrivere per altri mi aiuta a migliorare le mie capacità, miglioramenti che poi metto al servizio proprio dei miei progetti solisti”.

Mi parli di “I Wanna Thank You”, un pezzo molto ritmato, fresco, direi estivo?

Ho voluto fare una canzone che, in qualsiasi luogo tu finisca con l’ascoltarla, ti dia sempre quel senso di estate. E il fatto che nella canzone ci sia anche la voce di Snoop Doog non fa che aggiungere spezie all’intera pietanza.

“My Love“ l’hai scritta a quattro mani con Marsha Ambrosius, una dei componenti dei Floetry.

Come scrive Marsha è solamente fantastico, e più in generale le loro voci sono esattamente quello di cui c’era bisogno per rendere davvero accattivante il pezzo.

Che mi dici del duetto che fai con Anthony Hamilton, un soul man eccezionale?

Che, nonostante ci conoscessimo da molto tempo, solo ora abbiamo cantato insieme. Chiunque ascolti “Stay for a While” penso possa capire all’istante che io e lui siamo due spiriti affini.

“Stone Love” è essenzialmente un album che delizierà gli amanti del soul e del R&B, una pagina che diverrà storia della black music e la sua artefice, Angie, vera ereditiera delle più grandi soul sister, come Gladys Knight, Patti LaBelle e Betty Wright.

di Gino Steiner Strippoli