Amore delle tre…

Dicembre 3, 2001 in Spettacoli da Roberto Canavesi

25163(1)Sesto di nove figli e fratello minore di Gasparo, Carlo Gozzi nasce a Venezia nel 1720, città che lo vedrà protagonista per tutta la vita, in totale antitesi alle correnti “rivoluzionarie” di Carlo Goldoni, in una personalissima battaglia letteraria a difesa della classicità: Gozzi si affermò al pubblico veneziano come autore di fiabe teatrali, il cui trionfo nelle sale cittadine assicurò la tenuta del teatro delle maschere e la sopravvivenza della Commedia dell’Arte. Il primo titolo nel corpus fiabesco gozziano, cui seguiranno tra gli altri Il Re Cervo, la Turandot e L’Augellino Belverde, è proprio quell’Amore delle tre melarance pronto a rivivere da stasera sul palcoscenico del Teatro Nuovo, per la stagione in abbonamento dello Stabile, nell’allestimento diretto da Benno Besson con Lello Arena principale interprete.

Edoardo Sanguineti è l’autore dell’adattamento per la scena di questo canovaccio, in scena al San Samuele di Venezia nel gennaio del 1761, liberamente tratto dal Cunto del li cunti di Giovanbattista Basile, insieme alle novelle persiane delle Mille e una notte la fonte letteraria principale delle fiabe gozziane: forte di significative esperienze passate come gli allestimenti de Il Re cervo nel 1971 e de L’augellino belverde del 1982 (quest’ultimo premiato con il Gran Premio della critica francese), Benno Besson si cimenta ora con una nuova fiaba grottesca e satirica che avrà per protagonisti Truffaldino come il re di Coppe, Leandro come Clarice, Tartaglia piuttosto che la Fata Morgana, tutti impegnati in una serie di mirabolanti avventure che culmineranno con l’approdo al misterioso ed incantato castello delle Melarance.

L’Amore delle tre melarance

Teatro Nuovo

da martedì 4 dicembre a domenica 9 dicembre

Orario: feriali 20.45, festivi 15.30

Prezzi: biglietti dalle 35 alle 45.000 L.

Informazioni e prenotazioni allo 011.5176246

Teatro Stabile del Veneto – Teatro di Genova – Biennale di Venezia

adattamento di Edoardo Sanguineti da un canovaccio di Carlo Gozzi, con Lello Arena e regia di Benno Besson: scene e costumi di Ezio Toffolutti, luci di Emidio Benezzi.

di Roberto Canavesi