Algeria: un libro per riflettere

Maggio 12, 2002 in Libri da Sandra Origliasso

Dib Mohammed, “Un’estate africana”, Aiep Edizioni, pag. 164, Euro 11,00

30729Algeria: quante storie si possono tessere in un’estate? Mentre il popolo combatte contro un regime ormai diventato ingombrante, il filo spinato sembra dividere i due schieramenti. In un paesaggio arido e arso da un sole bruciante esistono ancora uomini che sognano, lontani dagli altri o a loro vicinissimi. La guerra di liberazione algerina; questo è l’argomento su cui Mohammed Dib dibatte trasformando la narrazione in rappresentazione teatrale.

Ed è nello spazio illuminato di un cortile moresco, che schegge di storia si muovono agendo davanti all’oscurità di un giardino dove non c’è pubblico che attende. “Liberazione” è il termine meno adatto per esprimere quanto l’autore vuole comunicare in “Un’estate africana”. Dall’inizio si profila una classe, quella coloniale, che non possiede più gli strumenti per comprendere la catastrofe che si sta consumando e rimane imprigionata nei suoi atteggiamenti egoistici. La presa di coscienza non può avvenire, questo perché i personaggi sono come atomi che pur appartenendosi sono destinati a non incontrarsi mai ma a cercarsi disperatamente.

Le divisioni di classe e generazionali creano una situazione in cui gli uomini si riflettono uno nell’altro come succede tra Marhoum e Baba Allal accomunati dalla perdita dei figli combattenti. Inoltre la stessa sorte aspetterà Djamal e Zakia destinati a capire senza poter comunicare e per questo anime identiche, i cui estremi non si legheranno. Trovare un’identità forte che possa riunire tra loro gli innumerevoli fili sospesi che Dib crea sembra un operazione impossibile e destinata al fallimento.

All’interno della concezione narrativa ideata dallo scrittore algerino non c’è la presunzione di dare un insegnamento morale né di costruire un mondo conchiuso in se. Lo svolgimento della vicenda, o sarebbe meglio dire dei punti di vista, non arriva ad uno scioglimento perché quest’ultima non è mai iniziata in quanto si svolge nel presente, tempo dell’inconsistenza. Spetta al lettore, unico ad assistere allo spettacolo, dare forma, dimensione temporale e significato ad una storia che è disseminata di domande le cui risposte sono scritte, forse cifrate, nel testo stesso.

Sandra Origliasso

L’Autore

Mohammed Dib è nato nel 1920 in Algeria. Ha svolto le attività di giornalista, interprete infine di scrittore. Apartire dagli anni 50 ha incominciato a pubblicare racconti e romanzi molto aprezzati e premiati. Preso atto del fatto che lo scrtittore è sconosciuto al rande publico del nostro paese la casa editrice Aiep ha deciso di tradurre, per la prima volta in italiano, “Un etè africain”. Tra le opere scritte in francese di maggior sucesso ricordiamo : “La Grande Maison”, “La Nuit sauvage” e “L’infante maure”.

Distribuzione nelle librerie di Torino

  • Claudiana – via Principe Tommaso 1

  • Comunardi – via Bogino 2

  • Feltrinelli – piazza Castello 19

  • Gulliver – via Boston 30

  • Torre di Abele – via Pietro Micca 17/e

  • Claudiana – piazza Libertà 7 (Torre Pellice)

    di Sandra Origliasso