AEM Torino: approvato il bilancio 2000

Aprile 25, 2001 in Attualità da Claris

17202L’acquisizione della rete di distribuzione dell’Enel, l’entrata nel mondo delle telecomunicazioni attraverso la partnership con la compagnia telefonica NoiCom e la costituzione di Aem2Net, per il cablaggio in fibra ottica di Torino, gli investimenti nel settore del global service (illuminazione, riscaldamento e manutenzione degli immobili), rendono AEM Torino una delle aziende faro del momento, non solo in Piemonte, ma anche a livello nazionale.

L’assemblea dei soci di AEM Torino, presieduta dal professor Franco Reviglio, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2000, i cui risultati evidenziano i primi effetti della strategia di crescita che caratterizza il Gruppo AEM Torino. I tassi di crescita registrati, infatti, sono triplicati rispetto al triennio precedente e i margini reddituali hanno raggiunto i livelli più elevati del settore.

Il professor Reviglio ha evidenziato i tratti salienti dello sviluppo: un incremento del 29% nei volumi di energia elettrica erogati; del 21% nei ricavi da energia elettrica e del 20% nei ricavi da calore; mentre i ricavi realizzati dai servizi si sono incrementati del 43%. Il margine operativo lordo ha raggiunto quota 140 miliardi di lire (+9%) e il margine operativo netto ha raggiunto i 77 miliardi di lire (+11%). Non mancano investimenti tecnici: ne sono stati realizzati per 122 miliardi di lire.

L’assemblea degli azionisti ha quindi deliberato di distribuire un dividendo unitario di 60 lire per azione, da porre in pagamento a partire dal 24 maggio 2001, contro lo stacco della relativa cedola. A vantaggio dei nuovi azionisti, le azioni avranno godimento regolare dal 1° gennaio 2000, nonostante l’ingresso in Borsa sia avvenuto nello scorso dicembre. L’utile non distribuito contribuirà a finanziare l’importante programma di investimenti strategici di AEM Torino. Infatti, nel triennio 2001-2003, si prevede che vengano realizzati nuovi investimenti per oltre 1000 miliardi, il doppio del triennio precedente, consentendo così un raddoppio del fatturato e una crescita consistente dei margini reddituali.

Con l’acquisizione della rete di distribuzione dell’Enel, AEM Torino ha raddoppiato il numero dei clienti e i volumi di energia elettrica erogati, entrando praticamente in ogni abitazione di Torino. Scelta quindi onerosa e di prestigio, ma forzata, il raddoppio, nel prossimo triennio, della capacità di generazione elettrica, che passerà dagli attuali 500 MW ad oltre 1 GW. Infatti, a partire dal 2003, il nuovo impianto idroelettrico di Pont Ventoux-Susa produrrà oltre 400 GWh l’anno di energia pregiata.

Nel contempo, con il nuovo potenziamento della centrale di Moncalieri grazie all’entrata in funzione di un nuovo gruppo di cogenerazione da 400 MW, sarà possibile espandere la rete di teleriscaldamento dal 25 fino al 42% della Città, con ovvii benefici per l’inquinamento e, di conseguenza, la popolazione dell’intera area urbana.

Da sottolineare, infine, che le strategie di AEM Torino sono a 360° rispetto alla new economy. L’azienda è entrata in maniera massiccia nel mondo delle telecomunicazioni, sia attraverso la partnership con la compagnia telefonica NoiCom, già operativa in tutto il Nord-Ovest, sia con la costituzione di Aem2Net, la società che, grazie alle infrastrutture già disponibili, cablerà in tempi rapidi Torino.

Nel settore del global service (illuminazione, riscaldamento e manutenzione degli immobili) AEM Torino si propone di acquisire maggior mercato anche nel settore privato e al di fuori del Comune di Torino, alleandosi eventualmente con un operatore già presente in questo mercato.

A livello nazionale, poi, con la cordata Italpower, di cui fanno parte ACEA Roma, AEM Milano, Atel e altri soci di prestigio di cui è previsto l’ingresso, AEM Torino è in corsa per l’acquisto di una delle due più grandi Genco messe in vendita dall’ENEL. L’obbiettivo strategico è di creare il secondo polo nazionale nel campo della generazione di energia elettrica. In caso di vittoria, Italpower opererà di concerto con Electrone, che è una joint-venture con gli stessi soci di Italpower, avente sede a Torino, destinata a diventare protagonista nel trading di energia elettrica e di gas nei nuovi mercati liberalizzati.

di Claris