A Torino il prodotto Italia

Aprile 10, 2001 in Enogastronomia da Claris

Il mercato turistico richiede eventi fieristici sempre più specializzati, questo offre Travel Trade Italia, prima manifestazione itinerante dedicata al turismo ricettivo, in cartellone fino a domani, 11 aprile, presso il Lingotto. L’appuntamento, riservato ai soli professionisti del comparto, consente ad una selezionata rappresentanza dell’offerta nazionale di illustrare il prodotto Italia ai buyer più rappresentativi del panorama mondiale, contribuendo nel frattempo a diffondere oltre confine la conoscenza della nostra città.

Trattative serrate, dunque, dedicate all’incoming, durante le quali i più importanti tour operator stranieri comprano il prodotto turistico italiano: l’obiettivo è decidere lo spazio che il nostro Paese avrà, a partire dal 2002, sui mercati turistici internazionali, ovvero nei cataloghi dei principali tour operator.

“Quest’anno tocca al capoluogo piemontese, ha dichiarato Paolo Audino, amministratore delegato del TTG Italia, cui si deve l’ideazione della fiera. Negli anni a venire TTI si sposterà in altre regioni italiane. La scelta di realizzare una manifestazione non stanziale deriva dalla convinzione che la maggior parte delle nostre città siano poli di forte interesse dell’offerta italiana sul mercato internazionale, per vitalità, capacità progettuale e di investimento”.

Un commento, dopo la prima giornata di lavori, non può che essere positivo, pur con qualche logico margine di miglioramento per una manifestazione appena nata. La fiera è specialistica e moderna, come spiega Giuseppe Ritti, direttore commerciale del Lingotto. TTI è un nuovo canale di vendita e promozione per il “prodotto Italia”, un workshop di tre giorni in cui l’offerta italiana incontra una qualificata domanda internazionale nazionale. Tour operator, agenzie di viaggi, catene alberghiere, compagnie di navigazione, regioni, province, consorzi incontrano buyer provenienti dai principali bacini per I’incoming italiano: Germania, Francia, Regno Unito, Austria, Olanda, Belgio, Spagna, Danimarca, Svezia, Paesi dell’Est, Stati Uniti, Canada, America Latina, Giappone.

TTI ha una caratteristica pressoché unica rispetto alle altre fiere di settore italiane: gli appuntamenti pre-organizzati tra l’offerta e la domanda, selezionate da TTG Italia sulla base delle competenze specifiche dei partecipanti. Durante i tre giorni torinesi, autorevoli esperti internazionali del mercato turistico s’incontrano per parlare di potenzialità e problematiche del Prodotto Italia, delle perplessità degli operatori internazionali di fronte all’acquisto di “pacchetti turistici” italiani, delle nuove tendenze internazionali. Questi alcuni degli argomenti al centro del dibattito svoltosi ieri mattina con la partecipazione di esperti del settore turistico internazionale

Tutta la manifestazione, comunque, punta i riflettori su una situazione contingente molto delicata per I’incoming italiano, stressato da una concorrenza sempre più agguerrita da parte degli innumerevoli paradisi di vacanza sorti in ogni angolo del mondo e da una continua evoluzione delle esigenze del consumatore internazionale. Non è crisi, ma i turisti internazionali diventano sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo, mentre l’industria turistica italiana registra ancora alcune difficoltà di adattamento alle richieste dei mercati stranieri. Secondo l’lstat, l’Italia continua a mantenere, comunque, il suo appeal, facendo registrare nell’anno 2000 un incremento degli arrivi stranieri dell’8,1 per cento e delle presenze dell’8,3 per cento.

L’ltalia deve inoltre fare i conti con un mercato frammentato e una competizione sempre più agguerrita, vedasi la presenza sul mercato mediterraneo di nuovi competitor pronti ad offrire prodotti allineati agli standard della domanda internazionale: in prima linea la Turchia, la Croazia, il Nord Africa.

Gli stranieri che approdano nel nostro Paese per trascorrervi le vacanze, per di più, sono sempre più esigenti: il pacchetto preconfezionato non li appaga più. Le città d’arte, il mare, la montagna o il lago si sono trasformati da prodotti vendibili tout-court ad elementi di un’offerta che deve essere in grado di combinarli e declinarli in base alle aspettative più diverse. In forte crescita la richiesta di short break: su 330 milioni di viaggi all’estero effettuati dagli europei lo scorso anno, il 30% era costituito da viaggi brevi (1-3 pernottamenti).

Per parlare degli scenari attuali e futuri dell’incoming e approfondire le opportunità di sviluppo delle aziende italiane è previsto, oggi, un importante convegno: si parla di fondi europei, precisamente “Finanziamenti per le imprese turistiche: come ottenerli, come gestirli”. Partecipano il Mediocredito Centrale, la Comunità Europea e I’lce.

Quasi la metà dei finanziamenti che l’Unione Europea destina alle imprese italiane viene persa per mancato utilizzo. Scarsa informazione, un iter burocratico giudicato troppo complicato, una tempistica che non coincide con la necessità delle aziende sono tra i principali motivi di questa “perdita” di fondi comunitari.

“L’obiettivo del convegno, spiega Elena Di Tondo, responsabile del progetto TTI, è dare alle aziende turistiche italiane uno strumento di valorizzazione e crescita della propria impresa. Verranno fornite informazioni precise sull’esistenza di leggi di finanziamento e consegnate schede tecniche di immediata consultazione”. Tra i relatori funzionari delle Regioni Lombardia, Piemonte, Toscana, Liguria. Durante il convegno verrà analizzato l’impatto fiscale del finanziamento e le potenzialità della finanza agevolata per le aziende del settore turistico.

di Claris