A spasso tra i 10 parchi più belli d’Italia

Maggio 28, 2010 in Medley da Redazione

Parchi 2010È arrivata la Primavera, e immancabili come ogni anno anche i nomi dei dieci finalisti 2010 del concorso Il Parco Più Bello d’Italia, giunto quest’anno alla ottava edizione. Dieci perle del patrimonio paesaggistico italiano che ci guidano in un imperdibile percorso che attraversa tutta la penisola facendoci scoprire tesori verdi famosi e altri poco noti, ma non per questo meno affascinanti.

Ma non perdiamo tempo ed iniziamo subito il nostro percorso partendo dal Piemonte, dove troviamo due splendide dimore storiche sabaude entrambe inserite nella lista di Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, con annessi due giardini da sogno. Partiamo dalla più grande di dimensioni, la Venaria Reale, uno dei più significativi esempi dello splendore dell’architettura e dell’arte del XVII e XVIII secolo a livello europeo, paragonabile quanto a struttura alla Reggia francese di Versailles. Riaperta al pubblico nel 2007 dopo un imponente restauro durato oltre otto anni, la Venaria Reale è impreziosita da Giardini che rappresentano uno dei più significativi esempi di spazio naturale barocco, recuperato nella sua conformazione originale e riproposto in chiave moderna. I Giardini si presentano oggi come uno stretto connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso tra insediamenti archeologici e opere contemporanee, il tutto incorniciato in una visione all’infinito.

Restiamo in Piemonte ma spostiamoci in provincia di Cuneo, dove troviamo il Parco del Castello di Racconigi, un luogo carico di suggestioni uno scenario che dà risalto all’architettura del palazzo ma non solo. Esso è testimonianza dell’abilità e dell’esperienza degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che in esso lavorarono. I sentieri tortuosi tra le grandi distese di prati e i boschetti, il lago dai contorni sinuosi con l’isoletta, i ponticelli, le rovine, la grotta, gli edifici pittoreschi e le prospettive sempre diverse, evocano un’atmosfera romantica, tipica dell’arte dei giardini del XIX secolo. Luogo suggestivo in ogni stagione, è ricco di una grande varietà di specie vegetali e di animali protetti, e sede di attività ed eventi culturali.

Spostiamoci in Liguria, e precisamente a Genova Pegli, per visitare il sempre splendido Giardino di Villa Durazzo Pallavicini, che con il suo parco romantico è riconosciuto come uno tra i maggiori giardini storici a livello nazionale. Una tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, composto in un itinerario di ispirazione melodrammatica per mezzo di un racconto che si svolge in un prologo e tre atti di quattro scene ciascuno. Ci si trova quindi a viaggiare attraverso sentieri contornati da architetture neoclassiche, di stile neo-gotico o rustiche, coronate da palme, piante esotiche, lecci, allori e numerosi esemplari di vegetali assai rari. Villa Durazzo Pallavicini resta uno dei migliori esempi delle residenze di villa nobiliare, che nei secoli passati furono tradizione delle potenti famiglie genovesi.

Anche la Lombardia conta due tappe del nostro percorso, entrambe annesse a residenze di Lago. Iniziamo dal Giardino di Villa Carlotta a Tremezzo (Como), un luogo di rara bellezza edificato in una conca naturale tra lago e montagne, di fronte ad uno scenario mozzafiato sulle dolomitiche Grigne e la penisola di Bellagio. Celeberrimo per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà, vanta uno straordinario giardino romantico di grande pregio storico ed ambientale. In un itinerario tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi e essenze esotiche si susseguono sorprendenti incontri: il giardino roccioso, la valle delle felci, il bosco dei rododendri, il giardino dei bambù, il museo degli attrezzi agricoli e straordinari scorci che ben giustificano la fama di questo luogo, fin dall’Ottocento considerato “un angolo di paradiso”.

Sul Lago di Garda è affacciato invece il Vittoriale degli Italiani, la cittadella monumentale che fu dimora del poeta Gabriele d’Annunzio e dichiarata in seguito monumento nazionale. Il Vittoriale è un complesso di edifici, vie, piazze, teatri, giardini e corsi d’acqua eretto a memoria della vita del poeta e delle imprese eroiche degli italiani durante la Grande Guerra. Occupa un terreno molto vasto di nove ettari dove il parco si snoda in un percorso di cimeli storici. Ne sono parte integrante i Giardini Privati, i sentieri delle limonaie e il frutteto. Il particolare amore di d’Annunzio per lo scrosciare delle acque si può riconoscere nella vasta area boschiva con le Vallette dell’Acqua pazza e dell’Acqua savia, attraversate da due ruscelli che confluiscono in un laghetto delle danze dalla forma di violino.

Spostiamoci a Est per giungere in Friuli Venezia Giulia per una irrinunciabile visita al Parco del Castello di Miramare, affacciato sul golfo di Trieste. Il castello è circondato da un vasto parco di 22 ettari, caratterizzato da una grande varietà di piante, risultato dell’impegnativo intervento condotto nell’arco di molti anni da Massimiliano d’Asburgo sul promontorio roccioso che aveva in origine l’aspetto di una landa carsica priva di vegetazione. Nella zona est prevalgono i dettami romantici del giardino paesaggistico inglese con alberi alternati a spazi erbosi, sentieri tortuosi, gazebi e laghetti, mentre la zona sud ovest, protetta dal vento, accoglie aree geometricamente impostate all’italiana.

Iniziamo a scendere verso Sud per una tappa in Toscana agli splendidi Giardini della Villa Medicea di Castello, posti nella zona collinare di Firenze, oggi sede dell’Accademia della Crusca, e considerati l’esempio meglio conservato di giardino all’italiana. Posto su tre terrazze digradanti racchiuse entro le alte mura perimetrali della Villa, il giardino è concepito secondo un asse centrale. La prima terrazza è caratterizzata da un disegno con 16 aiuole quadrate al cui centro si trova una bella fontana, mentre due limonaie delimitano i lati della seconda terrazza conosciuta come il “giardino degli agrumi”, nel quale si apre la suggestiva “Grotta degli Animali”, uno degli ambienti architettonici più rilevanti dell’architettura manierista.

Altro irrinunciabile giardino all’italiana, quello del Castello Ruspoli di Vignanello (Viterbo), anch’esso articolato in varie parti. Il Giardino di verdura costituisce sicuramente la parte più interessante dell’intero complesso, suddiviso in dodici parterres tra i meglio conservati in Italia, il cui perimetro è composto da siepi miste di alloro, lauroceraso, viburno, tino e bosso, mentre i disegni interni sono formati da siepi di bosso meno alte. Agli angoli di ogni parterre spiccano le piante di limone, mentre al centro del giardino si trova la bella peschiera circondata da una balaustra in peperino. Da non perdere anche il Giardinetto segreto, il Barchetto e il Barco, posti sul lato sud del palazzo e usati per le battute di caccia.

Sempre in Lazio, una tappa assolutamente imperdibile è la visita al Monumento Naturale Giardino di Ninfa a Latina, considerato tra i più belli al mondo per il fascino particolare e misterioso esercitato dalle rovine del posto. È universalmente riconosciuta la genialità insita nell’operazione di creazione del giardino di Ninfa: la capacità di vedere le potenzialità del sito pervaso dal generale senso dell’abbandono, con i suoi ruderi monumentali ricoperti da una fitta coltre di vegetazione. Il Giardino di Ninfa segue lo stile romantico tipicamente anglosassone, guidato soprattutto da sensibilità e sentimento, ed ha un indirizzo libero, informale, senza una geometria stabilita, dove i sentieri si sviluppano sinuosi e dove a tutt’oggi la gestione è ispirata alla spontaneità, in modo che al visitatore sembri che l’intervento dell’uomo sia limitato.

Giun
giamo infine alla tappa conclusiva del nostro percorso delle meraviglie verdi italiane, arrivando ad un altro gioiello archeologico e paesaggistico, tornato allo splendore dopo decenni di abbandono grazie all’intervento del FAI – Fondo Ambiente Italiano: si tratta del Giardino della Kolymbetra, nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento, un luogo straordinario per la magnificenza della natura e per la ricchezza dei reperti archeologici che ancora vengono alla luce. Il Giardino della Kolymbetra riassume nei suoi cinque ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi: nelle zone più scoscese si trovano lembi intatti di macchia mediterranea, nel torrente che solca il fondovalle ci sono pioppi, salici e tamerici, sugli ampi terrazzamenti, compresi tra suggestive ed alte pareti di calcarenite, un antico agrumeto ricco di tante specie e varietà ormai rare, coltivato secondo le tecniche della tradizione araba.

di Redazione