A passo di danza

Febbraio 10, 2003 in il Traspiratore da Simona Margarino

Iniziò a ballare, Cleany. C’era poca gente intorno, un gruzzolo di uomini sparpagliati sulla sabbia, proprio a caso. Il sole era tramontato da poco tra le alghe e solo l’ombra di un tramonto stava ormai colando in mare sotto lo sguardo di qualche spettatore, attento quanto lo si potrebbe essere solo da grandi. Nessuno aveva la forza di parlare perché dire qualcosa non avrebbe mai eguagliato in bellezza lo sforzo di tacere.

In quella notte di segreti lei sapeva solo affondare i piedi immobili nella rena molle, danzando già col sorriso: le braccia affusolate, sventolando nell’aria salata, profumavano di salvia e vento, in una calma malinconia. Rexon dalle gambe troppo corte, facendosi strada in mezzo alle teste bagnate di oceano, alte quanto il suo desiderio di crescere, raggiunse la donna e si inginocchiò ai suoi piedi, vecchi più del cielo. Non c’era tempo per pensare, ai ricordi, ai rimpianti o a quanto ancora restava da dimenticare.

Era notte fonda quando il nano prese la mano stanca della ballerina e la riappoggiò piano sulla sedia a rotella. Era ora di finirla con i sogni.

Il Traspiratore – Numero 41

di S. Margarino