21 grammi

Giugno 13, 2004 in Cinema da Redazione

Titolo: 21 Grammi
Regia: Alejandro González Iñárritu
Con: Sean Penn. Naomi Watts, Benito Del Toro
Girato: USA 2003

Dicono che 21 grammi sia il peso che perdiamo quando moriamo. Il peso di cinque centesimi, di un colibrì, di una barretta di cioccolato – e forse anche dell’anima umana…

Il regista

21 grammiAlejandro González Iñárritu, nato in Messico nel 1963. Dopo essere stato per anni un DJ di successo nel suo paese (si definisce un “musicista mancato”), nel 2000 fa il suo esordio come regista con una pellicola low budget dal titolo “Amores Perros”, che raccoglie una quarantina (!) di nominations e premi negli USA, in America Latina, e in Europa.

Dopo avere diretto l’episodio “Mexico” del film “September 11” dedicato all’attentato alle torri gemelle di New York, Iñárritu si è trasferito negli USA e si buttato con foga sul progetto “21 Grammi”, nel quale ha mantenuto la collaborazione dello sceneggiatore Guillermo Arringa, ma grazie al budget decisamente superiore rispetto ad “Amores Perros” si è potuto permettere di chiamare tre star del livello di Sean Penn, Benicio Del Toro e Naomi Watts.

Anche 21 Grammi ha avuto ottimi riconoscimenti, con due Nominations all’Oscar (Benicio Del Toro e Naomi Watts) e molte nominations e premi sia in America sia in Europa. Tra questi, citiamo la nominations per la regià a Venezia 2003, che ha assegnato il premio del pubblico a Benicio Del Toro e Naomi Watts e la Coppa Volpi a Sean Penn.

Il DVD

21 grammiOpera seconda di un regista osannato al suo esordio, 21 Grammi è un film “cattivo”, che punta a colpire lo stomaco e le emozioni dello spettatore, più che il suo cervello. La pellicola ci racconta le vite di Sean Penn, insegnante malato di cuore, Naomi Watts moglie e madre felice, e Benicio Del Toro ex (?) carcerato alla ricerca della redenzione. Cos’hanno in comune i tre personaggi, direte voi? E’ proprio quello che il regista non ci vuole svelare, se non verso la fine della proiezione.

Per la prima mezz’ora, anzi, preparatevi a non capire nulla (ma proprio NULLA!) di quel che succede. Passato, presente, futuro delle vite si intrecciano, si mischiano, si confondono in un collage quasi fastidioso, senza che lo spettatore riesca mai a capire qual è l’inizio, quale la fine, e che diamine c’entrino Sean Penn, Naomi Watts e Benicio Del Toro. Le riprese, sovente effettuate con camera a spalla, ed il montaggio frenetico aumentano il senso di confusione dello spettatore, che si trova spiazzato, e quasi con l’impressione di stare spiando la vita privata di tre persone.

Finalmente accade l’evento che ci spiega il collegamento tra i tre; un evento semplice seppur brutale – che ovviamente non sveliamo – ma che avrà effetti devastanti sulla vita dei protagonisti e dei loro famigliari.

“Mi piacciono i personaggi sfaccettati e contradditori, come sono io e come, credo, sono tutti gli esseri umani che conosco. Nessuno è semplicemente buono o cattivo. Tutti noi galleggiamo in un immenso universo di circostanze, mi piace mostrare la debolezza e la forza dei miei personaggi, senza giudicarli, perché solo allora essi riescono a rivelare la propria condizione umana” ha raccontato il regista.

In un’altra intervista, Iñárritu spiega la ragione per cui, come già in Amores Perros, la storia si basa sugli intrecci di tre personaggi diversi: “There’s something that attracts me about the characters’ affects on each other. I think to tell a story about somebody, you have to look at all the people he’s crossing in his life. We are what we are because of the others. We are the others at some point. And I really like that”. (“C’e’ qualcosa che mi attrae nel fatto che i personaggi si influenzano l’un l’altro. Penso che per poter raccontare la storia di qualcuno, devi anche considerare le persone che questo qualcuno incrocia nella sua vita. Noi siamo quel che siamo a causa degli altri. Noi siamo gli altri, in un certo senso – ma anche in un certo momento-. E questa cosa mi piace molto”).

Allora, chi è il buono della storia? Chi è il cattivo? Il film, piano piano, ci dimostra che non tutto ciò che sembra è vero. Per farlo, ahimè, Iñárritu corre il rischio di cadere nel melodramma (ma quante glie ne capitano, a ‘sti 3 tipi???). A suo vantaggio il fatto che il dolore non è mai esibito, che non ci sono i primi piani o gli slow motion sulle madri che piangono, e che anche i momenti più duri del film vengono vissuti dai protagonisti in modo asciutto, e vorrei quasi dire minimale.

-“Speravo saresti cambiato con il trapianto”.

-“Anche io speravo che tu saresti cambiata con la gravidanza”.

Il dialogo sembra uscito dal miglior Carter, e secondo chi scrive l’accanimento con cui una parte della critica ha attaccato il film deriva solo dal piacere di massacrare il “bravo regista messicano” al suo esordio Hollywoodiano.

Nonostante sia un film duro, nonostante ai protagonisti capitino sventure in serie, il film è a suo modo addirittura “ottimista”, ed alla fine non ci lascia con quell’angoscia tipica di Lars Von Trier.

I tre attori protagonisti sono semplicemente straordinari nel loro danzare continuamente lungo il confine del buono/cattivo/buono e sfortunato/cattivissimo e bastardo etc etc etc, ed a fine visione del DVD vi consiglio CALDAMENTE di selezionare l’audio originale, e rivedere le scene clou della parte finale del film. Ne vale veramente la pena, specialmente per una scena INCREDIBILE in cui recitano Naomi Watts e Sean Penn. Quale scena? No, non ve la spiego, ma non vi preoccupate… quando ci arriverete avrete anche voi la pelle d’oca oltre i cinque centimetri…

Links:

Intervista citata al regista (inglese) http://www.indiewire.com/people/people_031120alej.html

Intervista citata al regista (italiano) http://www.darkstarcinema.net/Articoli/21%20Grammi.htm

Sito ufficiale del file (inglese): http://www.21-grams.com/index.php

di Mario Bertola