…F.Fwd, Rew and Play

Gennaio 30, 2005 in Poesie da Redazione

Rewind

…Verso la prossima partenza, in corrispondenza dell’ennesima data di scadenza,

una serranda metallica pesantemente elettrica, si abbassa sotto la pressione di un indice,

leggero giusto quanto i grammi della penombra che si apre,

progressivamente a scrigno, sui giorni di intere età trascorse in dialetto,

giocate in pantaloncini e calzini di tenera spugna bianca,

impregnata di lacrime e fiumi di ginocchia sbucciate a perdifiato e sangue,

coagulato dall’orgoglio di aver vinto la guerra,

dal senso dell’onore che le scorreva tra le leggi e quello della pietà,

evocato dalla responsabilità del comando ottenuto,

guadagnato ed esercitato lungo una delle ultime Vie Paal,

percorse e attraversate da storielle di uomini in dolce costruzione,

in mezzo alla Storia di un’umanità in costante transizione, forse…

Violate dai pianti a squarciagola emessi dopo aver perso una battaglia e,

dai rimpianti, per non aver fatto mai abbastanza, ma…

Adesso, ciò che è fatto è fatto…

Ed è abbastanza, ve lo assicuro e…Non ho rimpianti,

ma ricordi in abbondanza…A canzo!…

Più cala la serranda, più si prolunga il suo rutto elettronico di retroguardia,

più il buio viene digerito, più l’ombra si fa luce…

In quel vaso di Pandora dove l’unico elemento

a non essere mai fuggito, è il ricordo aristocratico di quel che sono stato…

Che sono…Con il sogno di quel che sarò e tu…Tu chi sei?…Come ti chiami?

Ti ricordi come ti chiami? A canzo liberi per tutti!…

Ed ecco che tutti escono allo scoperto,

uno ad uno, Ognuno col proprio nome,

perché dire dovunque, comunque e a chiunque il proprio nome è la prima,

se non l’unica, imprescindibile regola di questo stupefacente gioco di società…

Se vuoi giocare, se credi che ne valga la pena…

Altrimenti vaffanculo vigliacco, autocratico allocco che non sei altro,

annidato in provincia di PZ con la puzza di giornale sotto il naso…

E la tua geopolitica dell’ ”amicizia”, che ha il vizio di confondere e diffondere

le stronzate del tuo avere innalzato a regola dell’essere,

come del comprare confuso col costruire,

del guardare col leggere, bere, innalzato a regola del vivere,

confuso col morire…E adesso, sotto a chi tocca!…

Ci tocca…E’ la regola…Del gioco, perché infondo,

è solo un enorme gioco di società…

Quello che si continua continuamente a schiudere al di qua della serranda,

che si è chiusa…A differenza dei ricordi, che non sono certo garages,

o negozi-azioni…

di Pasquale Manella